(f.n.) – La Sanità in provincia di Caserta è quella terra promessa costituita da “lotti”, alla cui gestione, tutti possono aspirare, purché siano in sintonia “stretta” con quei referenti politici e sindacali, che non risentono del tempo, immuni alla necessità del rinnovo, estranei al democratico confronto, esonerati da ogni altrui, eventuale, giudizio di merito…Una terra promessa che nel tempo si è trasformata in un acquitrinio melmoso, scivoloso…in cui la realtà delle cose appare e scompare, difficilmente resta a galla quel tanto perché si renda visibile…in cui si naviga sotto il pelo del fango…in cui scompaiono i meriti scomodi e le colpe, in cui affondano i pareri inopportuni anche se scritti, richiesti e pagati. E se tornassimo un attimo indietro…attraverso le scuole di pensiero sindacale dell’Asl?, lungo i corridoi dell’ingiustizia casereccia, rozza, quasi volgare nella sua spietata indifferenza verso le regole e verso gli altri?, se tornassimo alle famose posizioni organizzative di tipo familiare…fiore all’occhiello dell’intemerata Cisl?… marito e moglie, moglie e marito, fratello e sorella?, se tornassimo all’elenco che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, dovremmo sperare ardentemente che a nessuno, sia venuto in mente di rendere ancora più insopportabile il saggio di nepotismo, di cui si è data ampia prova e lettura…che a nessuno dei citati, ad esempio, sia stato affidato un altro incarico…Ma parliamo di speranze perdute perché si da il caso che la coppia Luigia Flora e Franco Crisci risultino essere in posizioni differenti rispetto a quelle per le quali avevano ricevuto l’incarico a suo tempo. E non sarebbero gli unici casi…Ma la cosa interessante non è costituita dal solito “apparato” nostrano, ma bensì ai tentativi di fare le cose in regola ed al successivo “ammacchiamento”, perché le regole le rispettiamo soltanto se non ci vanno strette di spalle, altrimenti le infiliamo, come al solito, nella famosa tasca sul retro giacca. Si dà il caso che nel 2015, il commissario straordinario dell’Asl Caserta Gaetano Danzi chiedesse un parere sull’argomento “posizioni organizzative” a seguito della unificazione delle due Asl CE/1 e Ce/2 allo studio legale Maselli e di Napoli…Ovviamente va da sé che certi pareri costano un bel po’, o no?, ebbene in data 28 agosto 2015, lo studio Maselli rispondeva in maniera puntuale ed articolata al quesito posto, affermando che, nel caso in cui la persona che ricopre una posizione organizzativa all’interno dell’azienda, viene trasferita ma le sue funzioni rimangono invariate, è corretto il mantenimento della PO; nel caso in cui vi sia un trasferimento con variazione delle funzioni, la PO decade automaticamente e si deve procedere ad una verifica per l’eventuale riassegnazione; nell’ipotesi di un trasferimento presso UOC/Uosd diverse, laddove non vi siano previsioni differenti, la PO decade. Il parere recita inoltre che nella PO, vanno individuate due componenti fondamentali: l’oggetto della PO, ovverossia le funzioni ed il perimetro funzionale dell’Azienda in cui vengono svolte le funzioni; in caso di trasferimento la variazione anche di una sola delle componenti, comporta la decadenza automatica della PO. Sono trascorsi quasi quattro anni da quando il parere dello studio Maselli è approdato negli uffici dell’Asl di Caserta ma allo stato, non abbiamo motivo di ritenere che la Direzione dell’Asl sia stata conseguenziale alla richiesta di chiarimenti…visto che nella terra promessa tutto continua “come sopra”…Partendo dal fatto che la richiesta di un parere legale, presuppone un problema, ci si chiede per quale motivo dopo avere ricevuto il parere non si risolva il problema. Se non avessimo timore di apparire eccessivamente maligni, azzarderemmo l’ipotesi che il commissario Gaetano Danzi non abbia mai avuto la possibilità di leggere il parere dello studio Maselli…Hasta el sospechoso!