VOGLIO FARE L’ATTORE, L’ESPERIENZA TEATRATA DI ROBERTO HERLITZKA

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Ph. Cesare Abbate 1 300x200 VOGLIO FARE LATTORE, LESPERIENZA TEATRATA DI ROBERTO HERLITZKACASERTA – In occasione della presentazione del volume “VOGLIO FARE L’ATTORE – vita e teatro di Roberto Herlitzka” a cura di Emanuele Tirelli ed edito da Caracò, Roberto Herlitzka incontra il pubblico del Teatro Civico 14 per raccontarsi e raccontare la sua esperienza nel mondo del teatro. L’incontro è ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria al 0823 441399 oppure info@teatrocivico14.it. Roberto Herlitzka è voce e protagonista del suo teatro e della sua stessa vita, che racconta partendo dalle suggestioni d’infanzia durante la guerra, dalla folgorazione per il teatro e dall’amore per l’Amleto che lo ha sempre accompagnato. E attraversa un percorso tutt’ora in divenire, iniziato all’Accademia Silvio d’Amico di Roma con il suo grande Maestro Orazio Costa. Herlitzka ha recitato in più di sessanta spettacoli e in altrettanti film, e il suo nome è stato affiancato a quelli di Marco Bellocchio, Antonio Calenda, Lina Wertmüller, Peter Stein, Luca Ronconi, Ruggero Cappuccio, Gabriele Lavia, Paolo Sorrentino e molti altri. Non ha mai insegnato e non ha mai diretto nessuno oltre a sé stesso, in un sentiero concentrato esclusivamente sulla recitazione e su un teatro di qualità letteraria, di sostanza poetica. Nella sua conversazione con Emanuele Tirelli, ricorda sessant’anni di carriera, vissuta senza pensare mai alla carriera. Ne emergono un profondo rispetto per l’arte e la sensazione di dover fare, ancora, di non essere arrivato da nessuna parte. Di desiderare sempre di fare l’attore. “In questo testo mi riconosco. È la storia di un personaggio che sono io. Però, come nel testo dico citando Orazio Costa, ognuno di noi è molto più che un solo personaggio e quindi, di me, qui, ne mancano tanti. Ma non potevamo, tutti insieme, rispondere in maniere diverse e contradittorie e magari fuori tema. Se perciò uno è venuto fuori lo debbo all’indagine accurata e sensibile di Emanuele Tirelli che, con le sue domande da amico, ha saputo isolare, tra le altre, una persona che forse si può comprendere e seguire con chiarezza e, volendo, con attenzione”.