“MAL’ARIA DI CITTÀ”, ARRIVA IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE: IL COMMENTO DEL SINDACO MASTELLA

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BENEVENTO – “Lo studio “Mal’aria di Città” – ha dichiarato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella – diffuso in queste ore da Legambiente, restituisce l’immagine chiara di contesti urbani sempre più invivibili per via dell’eccessiva presenza di inquinanti atmosferici. 
Non è un caso che all’interno dello scenario europeo l’Italia risulti tra le nazioni maggiormente a rischio, con conseguenze pericolosissime per i cittadini.
Lo studio di Legambiente mette sotto la lente d’ingrandimento due aspetti ritenuti particolarmente sensibili: i livelli di ozono e di pm10. In particolare, i comuni capoluoghi vengono classificati per le giornate di sforamento dalle soglie di legge che questi due parametri hanno fatto registrare, separatamente ed insieme.
La lettura delle classifiche, utili come fotografia di un trend più che come assoluta certificazione della realtà, dimostra che Benevento sta migliorando la propria qualità dell’aria. 
Con 27 giorni di sforamento complessivo dei parametri di ozono e Pm10, il capoluogo risulta tra le migliori città censite, preceduta solo da Enna, Bolzano ed Agrigento che ne contano 26.
Per fornire parametri utili a comprendere meglio, va aggiunto che: Brescia guida la non lusinghiera classifica con quota 150, tra le città campane Napoli arriva a 72 ed Avellino addirittura ad 89.
Dallo studio non emerge alcuna consolazione o senso di appagamento rispetto alle iniziative messe in campo, tuttavia siamo di fronte alla testimonianza che la strada imboccata è quella giusta. 
Anche se invise, perché foriere di qualche disagio alla circolazione, le giornate ecologiche e i conseguenti provvedimenti di stop al traffico veicolare contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria in città. 
L’obiettivo dell’amministrazione su questo particolare campo d’azione è quello di sostituire misure straordinarie e tampone con provvedimenti capaci di stabilizzare i livelli di inquinanti atmosferici: dalla disincentivazione all’auto fino all’istituzione di aree urbane dove consentire la circolazione in auto solo a velocità ridottissime, proprio come suggerito dallo studio di Legambiente”.