a cura di Dalia Coronato
“Goffredo: Non mi fai gli auguri?
Giacomo: Perché? E’ il tuo compleanno?
Goffredo: In un certo senso. Oggi è un anno esatto da quando sono venuto a
lavorare qui.
Giacomo: Davvero? E’ già passato un anno? Come vola il tempo quando ci
si diverte…”
Due lavoratori sono addetti all’archiviazione digitalizzata e costretti a condividere uno spazio stretto quanto un guardaroba. Giacomo e Goffredo, interpretati da Ettore Nigro e Arturo Scognamiglio, sono colleghi che si ritrovano a contatto forzato in un luogo impersonale, all’interno di un edificio dove, man mano che il tempo passa inesorabile, le loro vite parallele si avvicinano.
Il testo scritto da Tony Laudadio, torna in scena dopo cinque anni con la regia di Andrea Renzi.“Un anno dopo” racconta le vite di due sconosciuti, attraverso il fluire di attimi di quotidianità lunghi 365 giorni, mostrando quanto è soggettivamente percepibile e inafferrabile lo scorrere del tempo. “La vita corre e la paura di non cogliere le occasioni è sempre dietro l’angolo. La lotta contro il tempo per realizzare le proprie aspirazioni, i desideri tanto attesi andando oltre le semplici illusioni, sono i motivi che provocano la voglia di superare sé stessi”, dichiara l’autore del testo teatrale.
Trent’anni di vita, una relazione umana a tratti scontrosa, e una moltitudine di ore di lavoro deprecabile e noioso. “Siamo lontani anni luce dal boom economico e dal mondo fantozziano fatto di impiegati in contrasto con il proprio datore di lavoro. Un’attività anonima, che spinge ad essere più macchina e meno persona” spiega il regista, soffermandosi su una descrizione di una provincia economica debole, in perenne contrasto con l’etica, tanto da mettere in continua discussione gli affetti, la cordialità, la reciproca convivenza. Una professione da manipolatore delle fonti, così come orwellianamente pensata in 1984, che priva il contatto con qualsiasi realtà e un incontro inevitabile tra due protagonisti, diventa un intreccio insuperabile tra ciò che si è e ciò che si vuole essere, scandito da ironiche confidenze e sorprendenti rivelazioni.
Il tempo come uno dei pochi elementi dell’universo, si può cogliere sia da dentro che da fuori e Tony Laudadio con la messinscena di Andrea Renzi, scava l’interno di un istante, scompone una clessidra e seziona, con intervalli di movimenti sincroni, i milioni di granelli di sabbia che danno vita ad una relazione di amicizia e di riconoscenza.
Dopo il debutto di successo presso il Teatro civico 14 lo spettacolo continua. Le prossime tappe:
24 marzo – teatro Nuovo, Salerno
30 marzo – teatro Tosti, Ortona
10/11 aprile – sala Assoli, Napoli.
UN ANNO DOPO
un testo di Tony Laudadio
con Arturo Scognamiglio e Ettore Nigro Brinkmann
regia Andrea Renzi
assistente alla regia Anna Bocchino
una produzione Unaltroteatro e Teatri Uniti