Carissima Befana, ti disturbo per la prima volta perché vorrei chiederti se puoi regalarmi un altro me stesso poiché del me stesso di ora mi sono rotto le palle. Vorrei, se fosse possibile, un nuovo me stesso ed ho alcune richieste da farti.
La Natura fa il suo corso e il tempo scorre e purtroppo affievoliscono ricordi e sensazioni. Per me è davvero terribile, probabilmente ad un certo punto siamo tutti da rottamare e per questo motivo ti chiedo se puoi farmi recapitare una DeLorean, un flusso canalizzatore e 1,21 gigawatt di potenza, così da poter andare tutte le volte che mi pare da mio nonno, nel 1988, ascoltare la sua voce o nel 2007, prima che Sasha Grey diventasse famosa e farla innamorare perdutamente di me.
Cara Befana ormai ho passato quaranta anni con questo me stesso e ammettiamolo, essere sempre se stessi per tutta la vita di per sé non ha niente di positivo, dipende da cosa si è. Molti farebbero meglio a distruggere se stessi, sia per se stessi sia per gli altri che se li trovano tra le palle. Vorrei un me stesso ancor più radicalizzato, ateo, un me stesso ancor più padrone di se stesso, ed anche più altruista così riuscirei ad essere più accondiscendente con il prossimo senza dover far finta di professarmi Cristiano per umano apparire.
Non sopporto più me stesso, figuriamoci gli altri.
Voglio un nuovo me stesso che riesca perfino a non essere provocato da ogni forma di ipocrisia e dall’ignoranza che pretende di parlare oggi più che mai: non sanno niente di una cosa e te la spiegano, esempio per tutti i Grillini e tutti i Mattei Salviniani. Quest’ultimi cara Befana, si dichiarano perfino Cristiani, ma Cristiani per il profitto, Cristiani ma con il conto in banca, Cristiani ma con ville, e a proposito di distruggere se stessi a volte penso che Matteo Salvini anziché il Vangelo abbia letto il Mein Kampf. Davvero ridicolo, lui e i suoi seguaci fanno proprio ridere. Sono tutti dei se stessi Cristiani che esibiscono un crocifisso, che girano con il rosario, e poi respingono i barconi dei disperati. Ve lo immaginate Gesù Cristo che dice: «prima gli italiani?». Amare il prossimo diceva Gesù Cristo, non a mare il prossimo, cari Salviniani. Altrimenti, come dice lo papa vostro, siete solo degli ipocriti.
Cara Befana, ho un’altra richiesta: mi faccia dono di un me stesso più tollerante verso le donne smaltate di viola, verde, azzurrino, giallo (per me solo il rosso, per carità, come è d’obbligo per qualsiasi donna) perché mi sono stancato di scriverlo sul mio profilo Facebook, perché ogni volta mi sento male e mi passa ogni fantasia erotica e mi viene una tristezza esistenziale che per riprendermi devo passare due ore su Youporn, prendere venti gocce di citalopram o sparare all’impazzata a quelli dell’Isis dentro Modern Combat Black Pegasus sulla mia Xbox.
Vorrei inoltre cara Befana che il mio nuovo me stesso mi insegnasse a distinguere subito gli scemi dagli intelligenti, i buoni dai cattivi… mio antico problema ahimè!!! …Se poi questo nuovo me stesso nella calza non c’entrasse, mia cara Befana, o se sono stato cattivo come è probabile poiché feticista, anziché il carbone nella calza lasciami almeno un collant di Sasha Grey, e se non mi merito neppure il collant di Sasha Grey va bene anche un cosciotto di pollo oliato da Elisa Isoardi in La prova del cuoco, la mia trasmissione porno preferita, mentre Salvini suo ex fidanzato è a scuola di razzismo in diretta su Facebook a cantare «Com’è bello guidar la ruspa da Trieste in giù».
Cara Befana, fai tu. Mi fido.
PepPe Røck