(f.n.) – Ma davvero questa Aorn sembra un kibbutz!,…dopo le dichiarazioni di principio del manager, si procede in ordine sparso…In principio… soltanto il manager, per sua stessa dichiarazione, aveva la facoltà di disquisire sull’Ospedale e commentarne le vicende, oggi invece… scopriamo che, pur essendo necessario l’intervento diretto e pubblico del manager, quest’ultimo concede un’intervista ad un solo quotidiano, un primario rilascia dichiarazioni alle agenzie di stampa, dichiarando peraltro la sua disponibilità ad interloquire con chiunque ed il neodirettore di una Uosd, invece di pensare al suo reparto, firma i comunicati… La fretta è sempre una pessima consigliera e questa volta l’esigenza di mettere le “pezze a colori” ad una incresciosa vicenda che aveva superato i confini del reparto, in cui si era consumata, ha imbrogliato le acque ed i pensieri… La storia della signora 85enne, che sarebbe stata legata al letto nel reparto di Neurochirurgia, ed alla quale sarebbe stato impedito di avere la compagnia di un familiare oltre l’orario consentito, è stata oggetto di denuncia ai carabinieri da parte di suo figlio, che ha sostenuto di avere trovato sua madre con le lenzuola sporche di urina e di sangue ed un piede incastrato tra le sbarre del letto. Alla versione del figlio, peraltro dipendente dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, si contrappongono le due versioni offerte dall’Aorn, nelle persone del manager e del primario della Neurochirurgia, due versioni differenti una dall’altra ed entrambe, come abbiamo detto, divergenti rispetto alla versione del figlio…Manca soltanto la versione della direttrice sanitaria, in questo caso “unica” davvero titolata a parlare ma… evidentemente neppure questa volta, le cose “banali” dell’Ospedale sono riuscite a provocare nella “divina”, un cenno di blando interesse… forse qualcuno… un giorno ci racconterà che cosa faccia tutto il giorno …nello spazio temporale che intercorre tra un urlo e l’altro… Quindi… alle tre versioni, non possiamo che aggiungerne una quarta… una tesi ipotetica che emerge dalle inevitabili domande, generate dall’approssimazione delle versioni ospedaliere. E veniamo al manager, secondo il quale la signora era stata trasferita a Caserta dal Cardarelli, aveva subito un intervento ed era stata immobilizzata, perché si tirava via drenaggi e catetere “ecco la ragione del fatto che la biancheria fosse sporca di urina e di sangue”… A prescindere che non risulta da nessuna parte che la signora sia stata trasferita dal Cardarelli, se non nella frettolosa sintesi del manager…che spiega le ragioni per cui le lenzuola siano sporche, ma non si interroga sul perché non siano state cambiate e la signora sia stata lasciata a giacere nelle lenzuola bagnate e sicuramente maleodoranti…Ma rientra nello stile del manager preoccuparsi di sistemare le pezze a colori, punire quelli che hanno parlato ed infischiarsene del resto. E passiamo al primario della Neurochirurgia… più sofisticata e precisa la sua versione ma… Il neurochirurgo in data 9 dicembre, dichiara che la paziente è stata ricoverata il 30 novembre precedente, per “ematoma subdurale cronico riacutizzato emisferico sinistro con quadro neurologico caratterizzato da emiparesi destra”, riferisce di un intervento chirurgico, effettuato in data 5 dicembre, di perfetta ripresa, di riacquistata motilità degli arti e di dimissioni previste per il 10 dicembre. Quando il neurochirurgo invia il comunicato, sono trascorsi quattro giorni dall’intervento. La denuncia ai carabinieri da parte del figlio della signora, è stata presentata alle 15.30 dell’8 dicembre, 24 ore prima che il neurochirurgo comunicasse una ripresa meravigliosa, da parte di quella signora che, soltanto il giorno prima, era stata trovata nelle condizioni in cui tutto il Paese aveva potuto vederla, in virtù delle immagini pubblicate sui social, assieme alla denuncia pubblica presentata dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. Il neurochirurgo parla di intervento chirurgico, ma non si notano fasciature, quindi si presume che si sia trattato del posizionamento di un drenaggio…sostiene inoltre che alla signora sia stata bloccata una mano per impedire che si togliesse il catetere…quindi la signora non ha potuto togliersi il catetere, che è rimasto al suo posto… allora ci chiediamo come mai le lenzuola fossero sporche di urina e sangue…la risposta può essere una ed una soltanto…semplicemente “l’assistenza precisa e scrupolosa” , cui fa riferimento il primario, si era presa una pausa lunga e la signora è rimasta nel bagnato… A proposito della “legatura soffice” è appena il caso di ricordare che la contenzione fisica deve essere prescritta dal medico, nei modi e nei tempi in cui viene applicata…lo prevede la legge e quindi la “legatura” per quanto “soffice”, il primario la voglia far apparire, dovrebbe essere registrata in cartella, altrimenti è stato commesso un reato. Per quanto riguarda le polemiche che il primario di Neurochirurgia definisce “insussistenti” e “strumentali”, è opportuno sottolineare che il suo atteggiamento appare, più che cordialmente disponibile a fornire una spiegazione, peraltro “obbligatoria”, perché si tratta di persona anziana e malata, leggermente orientato a negare l’evidenza…il tutto permeato da una sottile, quasi impercettibile sfumatura di boria neurochirurgica che ci esorta a non demordere ed a proseguire… Hasta la vista!
Il pesce puzza dalla testa. Se i medici non controllano e la caposala sta chiusa nella sua stanza e normale che gli infermieri e gli ausiliari non cambiano i malati. Però poi vorrei vedere pervhe il figlio invece di tenerse la al cardarelli la portata a caserta se gli faceva tanto schifo
De marinis è un signore ed un bravo neurochirurgo peccato che tutyo il contorno ad incominciare dalla caposala sOno tutti fuori di testa. A fatto bene a denunciare così vanno tutti al consiglio di disciplina
Cara dottoressa Nardi Lei insiste in una battaglia inutile. Probabilmente non le riesce di comprendere che all’ospedale di Caserta il posto di diretyore sanitario è occupato da una scimmietta dalle labbra rosso fuoco che non vede non sente e non parla. Infatti come un’ochetta isterica starnazza soltanto le sue elucubrazioni da incompetente qual’è. Speriamo solo che il Signore provveda a dare lumi a Ferrante finché con l’anno nuovo se ne liberi.
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