IL SENATORE AGGIUNGE: “VOGLIO ESSERE GIUDICATO DAL TRIBUNALE DELLA GIUSTIZIA NON DA QUELLO DELLA POLITICA”
ROMA – “Apprendo dai miei legali che la Commissione per le Autorizzazioni a procedere del Senato proporrà all’Aula di votare in favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti del sottoscritto, per una presunta diffamazione a mezzo stampa contro l’allora senatrice (ed oggi ministra) Barbara Lezzi”. A rivelarlo, in una nota, è il senatore Vincenzo D’Anna, ex parlamentare del gruppo Ala, che poi così prosegue: “ho più volte ribadito e dimostrato, anche con appositi filmati (tuttora reperibili sui social), che in Aula (era l’ottobre del 2015) non rivolsi alcun gesto sessista nei riguardi della Lezzi di cui, semplicemente, mi limitai a ripetere gesti che lei stessa aveva, poco prima, rivolto all’indirizzo del nostro gruppo parlamentare”. Ciononostante, prosegue D’Anna “assodata l’insindacabilità delle espressioni proferite in Aula ai sensi dell’art. 68 della Costituzione, la Commissione ha evidentemente ritenuto che aver illustrato l’accaduto ai cronisti all’esterno del Senato, possa divenire perseguibile penalmente nelle sedi giudiziarie. Si stabilisce pertanto un grave precedente che limita ancor di più le guarentigie dei parlamentari sulla insindacabilità dei medesimi allorquando ciò che è insindacabile in Aula può diventare oggetto di diffamazione fuori dall’Aula”. Tuttavia, è l’appello dell’ex parlamentare: “rivolgo ai signori senatori l’invito ad accogliere la richiesta proposta dalla Commissione, o meglio dalla maggioranza politica giallo-verde che si è espressa in tal senso per mera solidarietà di governo. Ringrazio, al contempo, i commissari del Pd e di Fi che hanno votato contro il provvedimento e ribadisco il sereno intendimento di essere processato ed assolto dal tribunale della giustizia non da quello della politica. Men che meno da questo tipo di politica politicante”.