SAN PRISCO – Le Autorità di Pubblica Sicurezza, operanti sul territorio, dovrebbero iniziare ad indagare concretamente su coloro i quali, con esposti anonimi, continuano a turbare gli equilibri familiari dei pubblici amministratori locali. Ultimamente si è raggiunto l’apice, quando due familiari stretti di consiglieri comunali sono stati visitati dalla Guardia di Finanza per una verifica sul patrimonio, mentre allo zio di un assessore è stato bloccato un terreno adibito a parcheggio. Possibile che la Stazione Carabinieri di San Prisco e la Compagnia Carabinieri non riescono ad intercettare questi quattro cialtroni, che in epoche non sospette hanno continuato a inviare esposti anonimi, sui quali la Procura della Repubblica ha aperto fascicoli ed a volte anche vertenze durate anni e poi chiuse con sentenza di assoluzione o perché il fatto non sussiste. Nelle ultime settimane, qualche vecchio puparo della politica locale, oramai in pensione per limiti di età, continua a sguinzagliare qualche suo adepto, che farebbe bene a trovare una soluzione ai suoi problemi, invece di continuare a colpire chi con tanti sacrifici è riuscito a costruirsi una casa e a dare un futuro ai propri figli. Bisogna essere realmente genitore per capire quando si fanno queste “PORCHERIE ANONIME” il danno di immagine che si procura a coloro i quali per una vita intera sono stati al servizio dello Stato oppure hanno un ruolo nella società civile. Questi quattro cialtroni, conosciuti molto bene nella città di San Prisco, affiancati ultimamente da qualche fallito della politica, continuano a colpire e lo fanno anche in famiglia, dimenticando a volte di portare lo stesso cognome. Ahimè se si svegliassero i genitori, chissà cosa farebbero a questi figli indegni che hanno rappresentato in epoche non sospette la città di San Prisco ed oggi, appena hanno intravisto margini, per ritornare in auge, mettono in essere tutti gli strumenti, per convincere qualche consigliere comunale che non li conosce bene, a passare dall’altra sponda e mandare a casa il dottor Domenico D’angelo, attuale sindaco della città di San Prisco. Un vecchio socialista con il quale ci siamo intrattenuti, in questi giorni, ci ha detto testualmente: “Questi soggetti sono come le cambiale scadute, si aggrappano a tutto, pur di recuperare tutta la dignità e l’onesta che hanno perso nelle funzioni che hanno esercitato. Ma il popolo di San Prisco è maturo e intelligente per bocciarli, nell’eventualità di una crisi amministrativa che potrebbe portare al commissariamento”.
Tacco di Ghino