Le specie protette continuano ad essere uccise nel periodo di caccia. Falchi, aquile, cicogne, diventano vittime di un colpo vile di fucile, un gesto di pura violenza su un animale inerme e indifeso!
Il danno alla natura è grande, inaccettabile per chi ama davvero gli animali. Per questo è in corso una petizione organizzata dalla Lipu per spingere Governo e Parlamento ad agire: chiediamo sia introdotto e immediatamente applicato il divieto di attività venatoria nei luoghi in cui si verificano atti di caccia illegale. È una battaglia di civiltà contro chi agisce in spregio di ogni forma di legalità e rispetto della vita degli animali.
Un vero bollettino di guerra
La spietata violenza della caccia non coinvolge solo gli animali
I morti di caccia si moltiplicano ogni anno, è una situazione fuori controllo che mette a rischio la sicurezza di tutti.
Un bambino di 9 anni ferito al volto mentre accompagnava il padre a caccia, è accaduto ad Ancona il 28 ottobre. Un ragazzo di soli 20 anni, ucciso un mese fa mentre passeggiava nel bosco perché scambiato per un cinghiale.
E ancora la notizia di ieri di un uomo di 63 anni ucciso per errore da un amico durante una battuta di caccia al cinghiale. Non sono solo gli animali ad essere vittima della violenza della caccia.
La Lipu da oltre 50 anni si batte contro la caccia, in difesa degli animali. Grazie anche alle nostre azioni, in questi ultimi anni la stagione di caccia è stata ridotta, le deroghe per cacciare i piccoli uccelli protetti non sono più concesse e la cattura dei richiami vivi è vietata. La nostra è una battaglia di civiltà e conoscenza, perché la natura sia 
amata e non più distrutta.
