NON POSSO TACERE…SUGLI INCENERITORI

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di Giuseppe Messina
giuseppe messina 150x150 NON POSSO TACERE...SUGLI INCENERITORIL’11 febbraio 1994 circa 25 anni fa, con un provvedimento senza precedenti, il Presidente del Consiglio dei Ministri, dichiarò lo stato di emergenza dei rifiuti in Campania, affidando a un prefetto, Umberto Improta, persona competente, onesta, al servizio dello Stato, il compito di affrontare tutto insieme, allarme ambientale e sanitario, contro massoneria e camorra, protagonisti assoluti della vicenda.
Non voglio raccontare qui la storia, certamente posso affermare che già nel 1994 la questione venne risolta e…. quindi Improta fatto fuori e con esso tutta la struttura che dallo Stato si passò alla gestione della problematica alla politica.
Il resto è cosa nota e, come un film di fantascienza, siamo ripiombati a 25 anni fa.
Circa gli inceneritori, così tanto sostenuti da quel Salvini, azionista dei A2A non presenti nel programma di governo che anzi sostiene la loro chiusura sul territorio nazionale, non posso non rilevare il colpevole silenzio della cosiddetta stampa libera e del come questa presenti la questione in difesa dell’incenerimento e contro i 5 Stelle che venderebbero “fumo”.
A nessuno è venuto in mente che, ad esempio, il cosiddetto modello Treviso (recupero risorse, riciclaggio e niente incenerimento) sostenuto dalla Lega, costituisca una delle risposte più efficaci ed ecologicamente sostenibili al problema smaltimento rifiuti urbani.
Gli inceneritori:
sul piano strettamente ambientale distruggono le risorse di cui questo Paese è privo.
Sul piano economico non esiste in tutto il mondo un inceneritore che realizzi utili. Qualcuno provi a smentirmi.
Sul piano tecnologico la distruzione delle diossine non è stato risolto.
La classe politica, sottomessa agli interessi di gruppi industriali e di malaffare, sostengono l’incenerimento dei rifiuti e quando sono al governo (vedi Regione Campania) di fatto impediscono che si costruiscano gli impianti che favoriscono il recupero delle risorse a cominciare dalla frazione organica putrescibile che costituisce il 45% dei rifiuti urbani e il problema principale dei rifiuti (sanitari, sociali, ecc.).
L’ambiente non è all’ordine di giorno in questo Paese e la questione rifiuti non è un problema tecnico ma politico e affaristico, tutto sulla pelle della gente.
Un’ultima notazione.
L’inceneritore di Acerra avrebbe dovuto trattare tutti i rifiuti urbani prodotti in Campania, ma nessuno chissà perché lo ricorda e il “modernissimo” impianto (brevetto Fiat degli anni 60!) lavora sempre a scartamento ridotto.
Certo le cose che ho scritto avrebbe dovute dirle Di Maio che parla solo per slogan e non con cognizione di causa. Ma lui all’epoca non c’era e non si è mai visto. Si potrebbe però informare dalla senatrice Paola Nugnes o dall’on. Doriana Sarli con le quali, insieme alla Magistratura, ad alcuni giornalisti, alla gente e a tante personalità del mondo scientifico e della cultura, lottavamo per una Campania migliore.
Ha vinto la massoneria e una classe politica e imprenditoriale sottomessa e collusa.
La camorra? Solo merda e uno stupida e ignorante manovalanza.