CASERTA – Si è svolta ieri pomeriggio, a partire dalle ore 17:30, all’interno del Circolo Nazionale in piazza Dante, la conferenza, promossa ed organizzata dalla Fidapa – Sezione di Caserta, sulla figura eroica, ma al tempo stesso gentile e cavalleresca, dell’asso dell’aviazione italiana nella prima guerra mondiale Maggiore Francesco Baracca. Ad illustrare la vita e l’esempio di Baracca, a cento anni dalla morte dell’eroe di Lugo e dalla Vittoria nella prima guerra mondiale, è stata la Prof.ssa Renata Montanari, socia ed ex Presidente della Fidapa, e pronipote di Francesco Baracca.
Ad aprire l’evento sono stati i saluti della Presidente della Fidapa casertana, Dott.ssa Rosaria Monaco, che ha ricordato, essendo figlia di un ufficiale dell’aeronautica militare, come da sempre la figura di Francesco Baracca sia presente sul nostro territorio: infatti a Grazzanise è stanziato il 9° Stormo intitolato proprio all’asso.
Ha poi preso la parola, per un breve saluto, il Prof. Marcello Natale, Presidente del Co.As.Ca., che oltre a ringraziare la Fidapa per l’invito e per l’organizzazione dell’evento, ha voluto esporre il proprio pensiero su Baracca, eroe d’altri tempi.
Dopo i saluti, è intervenuta la Prof.ssa Montanari che ha iniziato la propria esposizione sulla figura di Baracca. L’analisi effettuata dalla relatrice non si è soffermata su una sequenza temporale di fatti ed avventure di Baracca, ma attraverso le fonti storiche, ha presentato gli ideali, i sentimenti, le fragilità, ma anche l’audacia dell’uomo Baracca. Gentilezza, cavalleria, spirito di sacrificio, compassione, rispetto del nemico, amor di Patria sono i punti cardine per comprendere lo spirito di “Cecchino” – nomignolo con cui Baracca veniva chiamato dalla madre – asso con 34 velivoli abbattuti e comandante della 91a Squadriglia, passata alla storia come “La Squadriglia degl’Assi”.
“Sono affezionata a quest’eroe – ha dichiarato la Prof.ssa Montanari – in quanto mi lega a lui una parentela e questo è stato fondamentale nella spinta ad affrontare questo argomento”.
“Alle nuove generazioni – ha continuato la relatrice – Baracca può insegnare molte virtù come ad esempio l’umanità, la dedizione alla propria missione, l’avere un ideale che, nel suo caso, era quello cavalleresco. Oggi ci sono ideali di bassa lega. Quando Baracca si sottrae alla commercializzazione di prodotti, denunciando una sorta di sfruttamento umano, anticipa uno dei problemi della società attuale”.