“Stardust memories”di Woody Allen,“Cantando sotto la pioggia” di Stanley Donen e Gene Kelly, “Hugo Cabret” di Martin Scorsese, “8 ½” di Federico Fellini, “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, “Effetto notte”, di François Truffaut: tutti esempi di cinema nel cinema. È un tema che ha affascinato molti registi e che è stato trattato in maniera differente: alcune pellicole hanno raccontano la storia del cinema, altre sono state ambientate in studi cinematografici, teatri, o hanno avuto per protagonisti registi o attori. L’opera su cui vogliamo focalizzarci, “Nuovo Cinema Paradiso”, mostra la nascita dell’amore per il cinema.
La pellicola di Tornatore è ambientata in un piccolo paesino della Sicilia, nel secondo dopoguerra. Totò passa le sue giornate al Cinema Paradiso, che ormai è una seconda casa, grazie anche all’amicizia con il proiezionista Alfredo. Diventato adolescente, Totò prende il posto di Alfredo, ma non per molto: il suo futuro sarà fare cinema, non solo proiettarlo. Tornatore non avrebbe potuto mostrare in maniera differente la poesia del cinema se non attraverso gli occhi sinceri e appassionati di Totò, che ha un interesse incontrollabile per il cinema. Quella di Totò non è solo una predilezione verso il cinema, è piuttosto un bisogno di nutrirsene, di viverne, una vera e propria vocazione. È una vera e propria magia. La pellicola assume pertanto i toni di una fiaba, ma non perde il contatto con la realtà: Totò, una volta diventato adulto, dovrà fare i conti con i suoi ricordi, la sua infanzia, i suoi dolori. Anche quando l’avrà abbandonato, il paesino siciliano sarà sempre con lui, perché da lì è nato tutto. Tornatore, calibrando il sorriso alla commozione, mostra la dedizione e l’ostinazione di un bambino che sente la necessità impellente di dedicarsi al cinema, la sala cinematografica rappresenta per lui anche e soprattutto un luogo di educazione. Alfredo, infatti, oltre a trasmettergli la sua passione, gli insegna la disciplina, il rispetto. È quello che oggi potremmo definire un “tutor”, un maestro. Anche questo è un aspetto su cui soffermarsi: l’importanza di imparare una professione. Oggi, forse, non è così frequente che ci si dedichi con così tanto animo e costanza a conoscere e intraprendere una professione. È anche questo, dunque, un insegnamento: la determinazione di Totò è incontenibile, le sue energie sono tutte rivolte verso il cinema.
In un ambiente isolato o in uno affollato, il cinema è il collante che lega tutti. È questa la vera magia del cinema: le luci che si spengono, le conversazioni che si trasformano prima in mormorio e poi in silenzio, il grande schermo che si illumina. Nessun’altra distrazione. “Nuovo Cinema Paradiso”, Oscar come miglior film straniero, è stato presentato a Piazza Maggiore a Bologna nella sua versione restaurata venticinque anni dopo. “Nuovo Cinema Paradiso” è tutto per me, è grazie a questo film che ho potuto continuare a fare il mio mestiere” ha confessato Tornatore, che ha introdotto alla platea il film nella sua veste rinnovata. “Un film che ancora oggi suscita nel pubblico un entusiasmo e una passione che mi imbarazzano”. “Nuovo Cinema Paradiso” è un film che ha fatto bene al cinema, soprattutto nel periodo in cui è stato realizzato (la seconda metà degli anni ottanta non è stato, infatti, un periodo facile per il cinema). L’opera di Tornatore ha ispirato e ispira generazioni di cineasti e appassionati, ma non è solo rivolta a quelli del mestiere. Il tocco musicale di Ennio Morricone rappresenta poi il valore aggiunto, quel quid in più che emoziona, scuote, fa riflettere.
Mariantonietta Losanno