Città Europea del Vino 2019 è il territorio “Sannio Falanghina”. L’ ufficializzazione arriva dal Parlamento europeo in seguito alla candidatura avanzata da cinque comuni beneventani, ovvero Guardia Sanframondi (capofila), Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso.
È dal 2012 che Recevin assegna il ruolo di capitale della cultura enologica del vecchio continente ogni anno ad un Paese diverso, ponendolo al centro dell’attenzione dell’Europa e del mondo nel promuovere la cultura, l’identità, i paesaggi e i territori del vino. Per quanto concerne la candidatura relativa al 2019, come detto, è toccata all’Italia, con la proposta unitaria di indicare le cinque realtà sannite e le colline della valle del Calore, intensamente disegnate dalla viticoltura.
La candidatura “Sannio Falanghina – European Wine City 2019” ha coinvolto una vasta rete di Comuni sanniti che rientrano nella Valle del Calore, area dove si coltiva circa il 40% dell’intera produzione viticola della Campania, chiedendo il supporto anche della Regione Campania, della Camera di Commercio di Benevento, del Sannio Consorzio Tutela Vini e dell’Università degli Studi del Sannio.
Queste le “capitali” europee del vino che si sono succedute nel corso degli otto anni: Palmela (Portogallo, 2012), Marsala (Italia, 2013), Jerez de La Frontera (Spagna, 2014), Resguengos de Monsaraz (Portogallo, 2015), Valdobbiadene-Conegliano (Italia, 2016), Cambados in Galizia (Spagna, 2017), Torres Vedras/Alenquer e Rethimnos (rispettivamente Portogallo e Grecia, 2018).
L’ufficializzazione del territorio ‘Sannio Falanghina’ come Città Europea del Vino 2019 rappresenta una grande opportunità per il sistema economico provinciale e regionale. Il riconoscimento può dare la spinta definitiva al territorio e promuovere il nuovo modello agricolo che ruota intorno alla multifunzionalità delle aziende e alle filiere trasparenti, innescando contaminazioni e indotto anche negli altri settori