Ci sono voluti nove anni per ottenere una confessione sul caso di Stefano Cucchi, morto nel 2009 nel reparto penitenziario dell’ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di detenzione. Sin da subito i sospetti volevano che il giovane fosse stato vittima di un pestaggio, ma mancavano le prove ufficiali. Ma oggi Francesco Tedesco, carabiniere di servizio nel momento dell’arresto di Cucchi e che si riteneva una delle persone che ha picchiato il ragazzo, ha vuotato il sacco quest’oggi in una deposizione al pm Giovanni Musarò. Tedesco ha affermato che gli autori del pestaggio furono Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, suoi colleghi, e che lui fosse presente al momento chiedendogli di smettere. Lo stesso Tedesco ha affermato che esiste una nota da lui scritta in cui spiegava che cosa fosse successo a Cucchi; la nota sarebbe stata inviata alla stazione Appia dei carabinieri e sarebbe stata fatta sparire. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano ha commentato la notizia su Facebook: “Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi”.