SESSA AURUNCA (f.n.) – Correva l’anno 1987, dietro le spalle un passato durato quarant’anni, parlava alla gente di Sessa Aurunca di 15 miliardi spesi e di un Ospedale in costruzione, ormai da venti e di 250 posti letto…Era il giorno di Natale e Monsignor Raffaele Nogaro, uomo dell’Infinito, guidò la marcia silenziosa di un popolo stanco….di una terra dove non si nasceva più…dove il rischio di lanciare la spugna della rassegnazione, era ormai alle porte della ragione….40 anni per pensare, ideare, ma soprattutto “mettersi d’accordo”, altri 20 per costruire…e quel giorno di Natale 1987 nelle retrovie del potere che ritardava l’apertura dell’Ospedale San Rocco, erano in atto le ultime rifiniture di un disegno, la cui priorità non erano certamente la gente in attesa del riconoscimento dei diritti, la gente che soffre, la gente che muore, ma il mantenimento del potere politico ed economico…quello stesso potere che nel momento preciso dell’inaugurazione del San Rocco, ne ha decretato il lento inesorabile declino…Oggi nel silenzio assenso circostante, si consente che si continui questa immonda sinfonia del riciclo del potere, in danno di un popolo. Mentre associazioni e cittadinanza insorgono, per rivendicare il diritto ad una assistenza sanitaria degna e tentano disperatamente, di richiamare l’attenzione delle istituzioni ai massimi livelli, sulla necessità di intervenire per ovviare alle carenze del presidio ospedaliero San Rocco, che una precisa volontà, ha determinato che diventassero croniche…qualcuno ha già deciso. Nel silenzio assenso circostante, il direttore generale dell’Asl Mario De Biasio, infischiandosene delle numerose richieste di intervento sul San Rocco, in data 10 agosto u.s. ha approvato lo studio di fattibilità e relativo stanziamento di 60 milioni di euro per la costruzione di un nuovo presidio ospedaliero a Sessa Aurunca. Il San Rocco muore, i referti Tac sono adulterati, ci si comporta da “inqualificabili individui” nei confronti dell’utenza, si consente che all’interno del San Rocco, un direttore sanitario “improprio” faccia il buono ed il cattivo tempo e perseguiti all’occorrenza, chi non si genuflette; si accetta che il destino degli uomini, del loro benessere e della loro stessa sopravvivenza, sia gestito a discrezione dei diktat di qualche politico immune da ogni qualsivoglia limite imposto e ci si spinge ancora oltre…fino alla vergognosa “iacovella” coordinata da De Biasio, in itinere da quatto mesi, nel tentativo di accontentare il potente che non accetta il risultato del concorso per i due posti di primario di Chirurgia nei presidi di Sessa e di Piedimonte. Il direttore sanitario del San Rocco, tra l’altro e paradossalmente anche primario di Chirurgia, è una figura che calza a pennello al patron politico: Giovanni Lettieri, segretario dell’Anaoo-assomed, quindi…finchè sta al suo posto la politica di riferimento non ha problemi. Intanto si demolisce la meritocrazia e si lavora per arrivare in via naturale a promuovere le persone giuste… Ed intanto nello “scuorno” dilagante che sommergerà l’Asl dopo quest’ultima, vergognosa vicenda, il direttore generale Mario De Biasio accontenta gli amici e decide di annullare il concorso…motivi?…non si riesce ad individuarne uno serio…tranne l’ossequio dovuto…strano…De Biasio non pare essere stato così fiscalista, quando si è trattato di nominare il primario di Ortopedia ad Aversa…Certo, a questo punto sarebbe interessante chiedere un paio di cose importanti al reuccio dell’Asl, dottor Tari…qualità e produttività…quattro anni di deficit per mancanza di qualità nell’assistenza….i pazienti emigrano nelle vicine Formia e Terracina e quelli di Piedimonte si spostano a Telese e a Benevento ma…è esattamente quello che desiderano i Signori della Notte Aurunca…E adesso se vi facessimo vedere qualche fotografia assai interessante?, qualche fotografia che illustra senza possibilità di errore, quanto sia stata massiccia la volontà di distruggere il San Rocco, visto che alcuni reparti non sono stati mai completati…e il De Biasio cosa fa?, stanzia 60 milioni per lo studio di fattibilità per il nuovo ospedale…Che Paese è diventato questo?, e che tipo di gente siamo noi?
VERGOGNA è l’unica parola che merita tutto questo.
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