Tonino Scala, segretario Regionale Sinistra Italiana, il coordinatore provinciale Antonio Dell’Aquila e Roberto Braibanti, dipartimento Ambiente intervengono in merito allo stato dei Regi Lagni.
“Ancora una volta dobbiamo sottolineare la totale assenza della Regione Campania nella manutenzione e nel disinquinamento dei Regi Lagni casertani.
Se i Borboni avessero modo di osservare lo sfacelo di cui si sono responsabili i loro discendenti probabilmente li maledirebbero per l’eternità.
Una delle più grandi opere realizzate in Campania tra il 1610 e il 1616 è ridotta di fatto a un’enorme cloaca a cielo aperto.
Costeggiare oggi i Regi Lagni, uno dei più complessi sistemi di canali dell’antichità voluti dal viceré spagnolo Pedro Fernández de Castro per bonficare la Campania e arginare le frequenti inondazioni del fiume Clanio, é uno sberleffo a chi li realizzò ed un insulto alle future generazioni.
Con un’estensione di quasi 2 mila km quadrati, 56 km di lunghezza e quattro province attraversate Napoli, Caserta, Benevento e Avellino, l’opera di bonifica dei Borboni si pone di fatto senz’altro tra le maggiori mai realizzate nell’antichità.
Peccato, però, che oggi tutto o quasi sia ridotto a discarica.
Specie nella parte terminale dei canali, nei pressi della foce, in prossimità del fiume Volturno, aggirarsi per quelle parti significa attraversare uno dei tanti gironi infernali di Gomorra.
Carcasse di animali morti, rifiuti industriali ed amianto costituiscono ormai normali elementi del paesaggio.
Esiste da anni uno studio dettagliatissimo, effettuato dall’ENEA, che è possibile consultare al seguente indirizzo web: http://www.bologna.enea.it/ambtd/regi-lagni/ riportiamo il quadro di sintesi:
Sono state condotte campagne di monitoraggio della qualità delle acque superficiali del canale dei Regi Lagni e delle acque sotterranee nell’area del bacini relativo, mentre sono state reperite da varie fonti, tutte le informazioni disponibili sulla qualità delle acque costiere.
L’esame dei dati acquisiti ha rilevato un serio degrado della qualità delle acque a tutti i livelli considerati, in prima istanza classificabili come stato di qualità ambientale “pessimo” (D.Lgs. 152/99).
Per i corsi idrici superficiali tali misure sono state accoppiate con stime e misure di portata idraulica.
Sia pure nell’incertezza legata alla esiguità attuale dei rilevamenti effettuati e tenendo conto della quasi completa impermeabilizzazione dei Regi Lagni, è stato stimato che le portate fluenti siano nella quasi totalità rappresentate dagli effluenti dei depuratori e dagli scarichi diretti.
È stata inoltre effettuata un’analisi di dettaglio, utilizzando dati reali, sulle capacità prestazionali dei 6 depuratori attualmente operanti nell’area di studio.
Per tutti si è rilevato oltre che un carente stato di conservazione e manutenzione, anche l’inadeguatezza progettuale ai fini del raggiungimento dei limiti imposti dal sistema delle Ordinanze.
E’ stata inoltre rilevata:
1)l’incompletezza dei sistemi di collettamento fognario e depurativo, che in alcuni comprensori non supera il 50% dei reflui prodotti;
2)la presenza diffusa di scarichi non autorizzati recapitanti nelle acque dei Regi Lagni;
un uso improprio sia del canale che delle sue sponde per la presenza di vere e proprie discariche di rifiuti di vario genere;
3)la completa mancanza di manutenzione degli argini e del resto delle opere idrauliche.
4)L’analisi dei carichi antropici (civili, zootecnici, industriali e agricoli) ha messo in evidenza una rilevante pressione ambientale sull’intero bacino scolante che impone misure di razionalizzazione e la necessità di implementare codici di buona pratica e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili per il trattamento dei carichi inquinanti prodotti.
Al momento non sembrano essere disponibili dati che consentano un’analisi puntuale della consistenza dei carichi inquinanti di origine industriale e zootecniche.
In particolare per la zootecnia, si segnala la carenza di piani di smaltimento dei reflui prodotti.
Questa prima conclusione rende evidente la necessità di realizzare il riuso agronomico ed industriale delle acque depurate e gli interventi di rinaturalizzazione del bacino idrografico per incrementarne la capacità autodepurativa.
Si sono rilevati notevoli problemi legati alla scarsità di acqua nell’alveo e ai fenomeni di salinizzazione delle acque sotterranee.
Alla luce di tutto questo Sinistra Italiana, fa’ propria la denuncia del circolo Sinistra Italiana di Castel Volturno e del suo sindaco Dimitri Russo.
I quali hanno appurato una serie di scarichi che, provenendo dai diversi territori e attività imprenditoriali ai margini del canale che risale all’epoca dei Borboni, si gettano proprio nel mare della località rivierasca, contribuendo a rendere il litorale inquinato.
E quindi Sinistra Italiana chiede al governatore DeLuca di intervenire immediatamente ,come promesso in campagna elettorale, sia sul potenziamento e messa a regime dei depuratori in oggetto che sul controllo degli scarichi abusivi .
Oltre che a provvedere alla bonifica del letto dei Regi Lagni stessi,ormai ricoperto da fanghi inquinati .
Alla luce di quanto denunciato, il racconto del governatore DeLuca su una presunta opera di miglioramento e bonifica dell’ambiente Campano continua a cozzare violentemente contro uno status quo vergognoso e preoccupante per i cittadini di questa regione”.