CASERTA – IL mondo com’è, seconda rappresentazione della Trilogia dei Tre Mondi Solitari di Patrizio Ranieri Ciu al giardino del PAT di Caserta, Corso Trieste 239, Venerdi 14 alle ore 21 nella originale formula dello spaghettacolo che al termine vede attori e spettatori uniti insieme nella diretta analisi dei temi trattati di fronte ad un buon piatto di spaghetti ed un bicchiere di vino.
Dopo il Mondo com’era, visione della generazione perduta cioè di quella opportunità generazionale, rappresentata dall’evento Beatles, a cui la umanità non seppe aggrapparsi rinunciando definitivamente all’amore universale, il particolare Teatro dei Monodialoghi affronta Il Mondo com’è cioè l’attualità, nei suoi risvolti comici (le TV commerciali), patetici (la politica) e drammatici (i venti di guerra) mettendo in evidenza la crisi del pensiero sociale con resoconti di violenza dettata da una solitudine pervasa dal vuoto quotidiano, prodotto nascosto da una finta allegria che sfocia nel disinteresse sensuale e persino sentimentale.
Il secondo atto della trilogia vede la poetica dell’autore affrontare senza alcun pregiudizio la crisi esistenziale che stiamo attraversando. E’ il mondo delle Ricorrenze. Non c’è speranza o rinuncia come prospettiva ma solo quel che meritiamo: la mediocrità. E quel che affettivamente ci spetta è la banalità, persino comica, divenuta l’oggetto del nostro presente. Il Mondo com’è è, per l’autore, il nostro peggior vissuto.
Dimentichi di un io interiore non resta che un solo io esteriore. Le canzoni inserite, assolutamente inedite, tenteranno di attraversare questo vuoto con accenni di emotività, con piccoli contatti di risveglio dei sensi che spesso invece restano sopiti per l’incapacità di comunicare ad ogni livello, tra padri e figli, tra gestori e gestiti, persino con se stessi in un mondo dove tutto è comunicazione estrema di un’apparenza che ormai ha confuso e conformato le identità.
Emerge allora la paura, paura dell’altro, degli altri e soprattutto di se stessi. Così la reazione sono le barriere, razziali, nazionali ed economiche. Ecco i nuovi confini irrazionali di una epoca dove la tecnologia stessa tende a suddividere ciò che ha unito con la globalizzazione. Una lezione alla quale, pur se per solo principio, dovremmo assistere tutti perché viene proposta dai giovani artisti della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla, giovani che rappresentano un futuro.
Ma quale futuro è allora ancora possibile? Forse lo scopriremo nel terzo appuntamento della trilogia: il Mondo Se sarà.