A cura di Dalia Coronato
La 46esima edizione di “Settembre al borgo 2018” inizia con grande entusiasmo. Vinicio Capossela porta per la prima volta al festival più antico della Campania Felix, una celebre tradizione popolare. “Leitourghia” è l’esperimento iniziato dal musicista irpino, un titolo che rimanda ai canti pubblici ,“canti di tutti per onorare la democrazia” confessa l’artista. I cantori dell’arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monete dei Morti sono gli ospiti speciali che accompagnano con i classici rituali, la voce dedicata a inni che parlano di miti e di leggende: “ Le sirene non cantano il futuro, donano quello che è stato, ma il tempo non è gentile”. Nel mito niente viene lasciato al caso.
E non è un caso vedere i componenti della band casertana più famosa esibirsi all’interno dell’anfiteatro della torre. Gli Avion Travel tornano carichi e pronti a far conoscere nuovamente la loro storia. L’allegria di Peppe Servillo era tangibile sin dal soundcheck, i suoni soffiati e melodiosi di Peppe D’argenzio, l’eleganza del contrabbasso di Ferruccio Spinetti, la grinta di Mimì Ciaramella e la bravura professionale di Fulvio D’Ascola (Cayion) e Duilio Galioto (tastiera e piano) omaggiano, attraverso l’arte del suono, dei rumori e dei silenzi ritmici, il nuovo album Privè, il grande Fausto e Caserta. Tutto in un unico abbraccio.
Quest’anno, sul palco di Sab2018 si alternano anche momenti di musica e di cultura grazie alla rassegna “Il Sud non è magia. Libri al borgo” curata da Luigi Ferraiuolo. Gli spettacoli della sessione “scrittura” prendono vita all’interno del duomo di Casertavecchia e della chiesa dell’Annunziata. Dopo le descrizioni “eretiche” di Francesco De Core, Elisa Ruotolo, Andrea Di Consoli e Gabriel Zuchtriegel su un sud dimenticato e sofferente, si susseguono gli incontri con altri importanti ospiti. Da i racconti emozionanti sulla “bella Napoli” descritti nei romanzi gialli dello scrittore Maurizio De Giovanni fino allo sguardo matematico del professore Giuseppe Mingione con la conferenza “La matematica un’amica “quasi” invisibile che ci segue ovunque; proseguendo con le mostre d’arti presenti al borgo e all’eremo di San Vitaliano per tutto il periodo del festival.
Presso la chiesa dell’Annunziata, la pittrice francese Cathie Brousse espone un singolare progetto che restituisce vita alla letteratura di altri tempi. L’artista originaria di Strasburgo riporta su tela bozze autentiche di romanzi storici. Gli appunti di Proust, di Brancati e di Elena Ferrante vengono perfettamente rappresentati come libri interattivi ed esposti per un sollecito ritorno alla lettura dei classici. Nell’affascinante paesaggio dell’Eremo di San Vitaliano, l’evoluzione come concetto antico che si riconosce nella vita, nella preghiera e nella natura, sorge come una spirale dalla terra grazie alle opere di Mario Ciaramella. “Helix” è l’insieme di creazioni in terracotta che si trovano immerse nel giardino dell’eremo, dove l’artista si è lasciato incantare dalla pace e dalla quiete che emana questa piccola e importante chiesa. L’energia delle sculture dipinte di rosso, le statuette del dono avuto e del dono ricevuto, l’inquietante croce di spine che squarcia il paesaggio mozzafiato dei colli e dei monti toccano senza invadere, argomenti come creato, universo e potenza semplice ed infinita.