Il Sindaco Antonio Mirra replica agli attacchi che l’ex presidente dell’Ato, Antonello Velardi gli ha riservato.
“Le scomposte dichiarazioni fatte dall’ex Presidente dell’Ato Caserta Velardi, in particolare nei miei confronti, purtroppo non hanno meravigliato né il sottoscritto, né gli altri componenti del Consiglio, che ringrazio tutti per la solidarietà manifestatami; in questo periodo di presidenza abbiamo imparato a conoscere l’approccio culturale di Velardi alle dinamiche democratiche e le sue reazioni piccate, e a volte addirittura offensive, nei confronti di chi non si uniforma al Velardi-pensiero. L’ex Presidente, in ogni ragionamento, parte da un dato dogmatico ed intoccabile secondo il quale lui ha ragione e chi non la pensa come lui non solo ha torto ma, di conseguenza, appartiene alla classe politica che ha fallito, mancante di visione e rappresentativa della cattiva gestione. Questo particolare approccio mentale ha un’ulteriore fastidiosa appendice rappresentata dal dato secondo il quale l’ex Presidente Velardi si è convinto di essere depositario e portatore di legalità, pertanto chi non la pensa come lui inevitabilmente ha anche il dovere di interrogarsi se il proprio pensiero sia conforme o meno alla legalità. Io mi permetto molto umilmente di pensarla diversamente dall’ex Presidente (e quindi certamente sbaglio!) e ritenere imprescindibili i valori del confronto democratico, del rispetto delle istituzioni e di chi le rappresenta, della politica che ha il dovere e la finalità di trovare le migliori soluzioni nell’interesse non del politico stesso, ma della gente, dell’ascolto e del rispetto del pensiero altrui e, soprattutto, delle decisioni prese democraticamente; solo l’avere osato manifestare esplicitamente il mio non ossequioso uniformarmi al Velardi-pensiero mi è costato una dura invettiva sul suo canale di comunicazione (non comprendo come mai non ha trovato il tempo di dirmele di persona le cose che ha scritto). Io penso che la legalità si pratichi quotidianamente in ogni momento dell’azione amministrativa e non si predichi sui social network e penso, soprattutto, che possa esprimersi la propria idea senza offendere nessuno. Voglio anche chiarire a Velardi che non ho mai pensato di essere il nuovo, né tanto meno ho voluto esserlo, anche perché penso sia una distinzione erronea quella tra nuovo e vecchio in politica, ritenendo, invece, che la distinzione vera sia fra chi prova a fare politica bene e con spirito di servizio verso la propria comunità e chi, invece, pensa prevalentemente ai propri interessi, alla propria carriera politica, ascoltando solo la forte voce della propria ambizione. Insomma, per dirla tutta, le cose scritte nei miei confronti da Velardi mi avrebbero offeso e sarebbero state certamente meritevoli di una valutazione giuridica se non provenissero dal personaggio di cui sopra”.