(f.n.) – Dobbiamo riconoscere i meriti a chi mostra, con i fatti, di averli. Gli encomi che ha ricevuto il reparto di Neurochirurgia dell’Aorne che in maniera assai riduttiva sono stati resi pubblici…gratificano e inorgogliscono… e soprattuttorappresentano una nota positiva “postuma” per la commissione prefettizia e la direzione generale in carica fino alla primavera del 2017, che, mostrando intuito e saggezza, aveva nominato primario di Neurochirurgia il dottor Pasqualino De Marinis. Salvare vite umane è sempre meraviglioso. Forse sarebbe stato il caso di estendere i ringraziamenti della Direzione Strategica, anche al personale infermieristico, senza il cui supporto, difficilmente si ottengono risultati completi e così esaltanti. Riduttivo quando occorre essere precisi ed “esagerati” quando si dovrebbe essere contenuti…tipico di questa direzione…Infatti… avremmo alcune perplessità sulla “copiosità” degli encomi…ma dobbiamo farcene una ragione…Così come dovremmo rassegnarci a non essere ripresi dalle telecamere, nonostante il vezzo dei brutti sporchi e cattivi sia quello di farsi “riprendere mentre riprendono” scorci interessanti, come quello in cui si può ammirare una bella pianta spontaneache svetta verso l’alto, di fianco al condizionatore…a mò di albero frondoso alla cui ombra riposa, appunto… il condizionatore…Per chi non avesse dimestichezza con la tortuosità dei percorsi ospedalieri e volesse ammirare il giardino pensile in miniatura, stile bonsai, potrà seguire le indicazioni: procedere verso il padiglione D, imboccare il corridoio piano terra…percorrerlo ed all’altezza dell’ingresso della Nefrologia, rallentare il passo ed alzare lo sguardo incantato…eccolo lì l’arbusto… in tutta la sua sfolgorante, spontanea bellezza… i visitatori potranno notare che le piante che crescono sui tetti del padiglione F, sono dello stesso tipo di quelle che arredano gli interni…new design…e visto che ci va di indugiare, perché non considerare i vialetti esterni decorati da polverosissimi ciuffi d’erba…quelli che secondo il De Luca-pensiero, sarebbero gli unici problemi dell’Aorn di Caserta?,….e come ignorare il parcheggio dipendenti costellato di buche, giudicato idoneo ai corsi di sopravvivenza per aspiranti scouts? Di cosa vogliamo parlare?, della stradina a ridosso dell’ingresso principale, le pareti esterne dell’edificio scrostate, i calcinacci per terra… forse sarebbe stato il caso di salvare la faccia e farli almeno raccattare…ed infine , “bella di fama e di sventura” (Odissea, libera citazione) la vasca… la vasca dei pesci rossi defunti, quasi completamente nascosta alla bramosa curiosità del visitatore, dalle erbe incolte che crescono intorno e ad all’interno della stessa?…Non vogliamo dilungarci sulle nostre speranze disattese collegate alla vasca…e richiamiamo l’attenzione della direzione strategica sul fatto che…la videosorveglianza da 200mila euro fa “fetecchia” e se la smettete di giocare al bassotto poliziotto e date una ramazzata in giro, l’Ospedale di Caserta guadagnerà almeno un punto in termini di immagine e sarà già un inizio…Hasta la vista!
A me viene da pensare ma se siete riusciti a fare tutto sto reportage le telecamere non vi hanno visto?
Appunto!, eppure abbiamo fatto di tutto per farci notare…
Evidentemente le telecamere sono servite o servono ad altro.
Del tipo controllare i dipendenti?
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