GENOVA, IL DRAMMA E LE PAROLE…

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di Francesca Nardi

E nella giornata del lutto, quando il dolore ti piega dilaniandoti  il cuore,  la vergogna dello scaricabarili tra le parti, rende giustizia al “resto di niente”, che è diventato questo Paese…una misera cosa..“Sei stato tu…no…tu…io non c’ero…magari è stato lui…quello prendeva i soldi e quell’altro fingeva…” Che orrenda vergogna puntare il dito e non rivoltare contro se stessi un’arma virtuale, che colpisca a fondo la nostra anima  e racconti la verità smontando la nostra boria,  e ci obblighi a  condividere la disperazione di oggi, che abbiamo contribuito a generare con il silenzio, l’indifferenza, l’odio di parte, cieco e furioso…con quel nostro status perenne di spettatori,  assopiti fino al banchetto delle briciole in caduta libera…sonnolenti fino al prossimo dramma al quale assisteremo in attivo, ciascuno con il proprio personale sacchetto di piccole croci-proiettili da lanciare addosso a qualsiasi altro possibile destinatario, a casaccio…dando fondo alla scorta di lauree ad honoris causa, nelle varie discipline, di cui improvvisamente ci fregeremo. Abbiamo attraversato il dolore di un numero troppo alto di famiglie, rilasciando giudizi inutili ed idiozie liquide…avremmo meritato di essere fucilati in massa… Corollario alle frasi infelici, la pochezza dialettica degli Unti istituzionali…allo sciocchezzaio delle reazioni, l’aggiunta del pericolosissimo nulla in progress…Nel crollo di quel ponte, sembra quasi essere crollato anche il senso del pudore residuo, se non siamo riusciti a tacere neppure per un ‘ora…se il Palio di Siena  si è corso con la stessa furia di sempre, se l’infame battibecco della politica non ha subito interruzioni, se le cene di Ferragosto con l’ospite d’onore, si sono puntualmente consumate….e se le accuse reciproche sono decollate in tempi vergognosamente record…Eppure ognuno di noi è consapevole che il giorno delle responsabilità, è di là da venire… che nessuno di noi assisterà ad un processo per colpa…e che a nessuno di noi, verrà offerta la possibilità di credere in un Paese giusto… Molte delle famiglie devastate da una tragedia immane, hanno scelto di allontanarsi, assieme al loro dolore, da una cerimonia di Stato…hanno rifiutato di favorire lo Stato in quella che considerano una funzione di facciata…Forse lo Stato avrebbe dovuto, questa volta, chiedere scusa e fare un passo indietro…ma forse… nessuno se ne sarebbe accorto…