RIORDINO DEI MINISTERI E DEL SETTORE GIOCHI: GLI INTERVENTI DI MIRABELLI (PD) IN SENATO:

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IL SENATORE E COMMISSARIO PROVINCIALE A CASERTA CI INVIA UNA LUNGHISSIMA SERIE DI INTERVENTI TENUTI IN SENATO CHE NOI PUBBLICHIAMOfranco mirabelli 150x150 RIORDINO DEI MINISTERI E DEL SETTORE GIOCHI: GLI INTERVENTI DI MIRABELLI (PD) IN SENATO:

ROMA – Il commissario Franco Mirabelli inizia con il Decreto Legge per il riordino dei Ministeri che considera “Una spartizione in stile pentapartito”

I CAMBIAMENTI CHE GUARDANO INDIETRO

“Il Decreto che riordina i ministeri è stato il primo atto del “governo del cambiamento” gialloverde. La cosa più evidente è che questo decreto interrompe esperienze che hanno dato e stanno dando risultati positivi. Penso alle unità di missione cancellate, penso allo spostamento della competenza del turismo dal Mibact al ministero dell’Agricoltura. Certo, questo è un cambiamento, ma un cambiamento che guarda all’indietro, al passato. Nessuno può negare il nesso che c’è nel nostro Paese tra cultura e turismo. E invece si sceglie di portare la competenza del turismo al ministero dell’Agricoltura in nome delle eccellenze alimentari italiane! Si cancellano le unità di missione sul dissesto idrogeologico e Casa Italia ma non si dice come si fa fronte ad emergenze come quella ambientale e dell’edilizia scolastica. Le unità di missione acceleravano i tempi di intervento nelle emergenze, garantendo al tempo stesso trasparenza e controllo delle risorse stanziate. Perchè interrompere questo percorso? Si sceglie poi di rinunciare al coordinamento dei ministeri che possono intervenire sulla disabilità affidando la questione al solo ministero della famiglia, di fatti compiendo un arretramento culturale.

Tutti questi sono cambiamenti che guardano all’indietro e del resto quando i principali esponenti di questa maggioranza evocano il ritorno agli stati nazionali autosufficienti, quando Salvini dice ‘tanti nemici, tanto onore’, quando ci si spartiscono le poltrone di Rai e altri enti come fossimo tornati al pentapartito degli anni ’80, non siamo tornati al passato?
Questo è quello che sta succedendo in queste ore, con l’approvazione di questo decreto che serve, evidentemente, più a sistemare gli assetti tra Lega e M5S che a risolvere alcuni problemi dei cittadini italiani.INTERVENTO IN SENATO

RIORDINO DEI GIOCHI
Abbiamo convocato una conferenza stampa per illustrare il Disegno di Legge A.S. 560 “Disposizioni in materia di riordino dei giochi” che abbiamo presentato in Senato a firma mia e di altri colleghi senatori del PD.
Si tratta di un progetto di legge di riordino complessivo del settore dei giochi in Italia.
Abbiamo scelto di presentarlo ora che alla Camera dei Deputati è in discussione il Decreto Dignità che si occupa anche del gioco, molto parzialmente, per dare il senso della necessità di un intervento serio sul settore che non si può continuare ad aggiornare sulla base di interventi spot e parziali, soprattutto per quanto riguarda il gioco con premi in denaro, come è stato anche nella precedente legislatura.
Siamo convinti che serva un riordino complessivo del settore, nell’interesse di tutti i cittadini ma anche della filiera industriale che guarda al gioco, al fine di dare a tutti certezze.
È evidente che per noi l’obiettivo è quello di ridurre la domanda e l’offerta di gioco nel nostro Paese e questo vuol dire sicuramente intervenire sulla pubblicità ma anche sulle regole, garantendo una qualità diversa dell’offerta di gioco e poi significa intervenire per ridurre i volumi e i punti vendita del gioco.
Queste, infatti, sono le condizioni reali per ridurre domanda e offerta di gioco.

INTERVENTO IN SENATO – NORME SETTORE GIOCHI NEL DECRETO DIGNITÀ

COSÌ ASSETATI DI POLTRONE CHE SI VOGLIONO SPARTIRE ANCHE IL CAI

f.mirabelli RIORDINO DEI MINISTERI E DEL SETTORE GIOCHI: GLI INTERVENTI DI MIRABELLI (PD) IN SENATO:Articolo pubblicato su Huffington Post

Alla Lega e al Movimento 5 stelle, sempre in nome del cambiamento, ma verso la ricostruzione della Prima Repubblica, non basta spartirsi tutti i posti che ci sono in Rai, alle Fs e in Cdp. Non ancora sazi, quelli dell’Italia agli italiani e quelli dell’uno vale uno ora hanno bisogno di altri spazi per soddisfare i propri appetiti, mettendo anche in discussione l’autonomia di altri enti e organizzazioni che, negli anni, hanno costruito una loro, sana e importante, autonomia dalla politica.
È il caso del CAI (Club Alpino Italiano). Nel decreto di riordino dei ministeri, trasferendo le competenze per questo ente dal Mibact al Ministero dell’Agricoltura, il governo ha pensato bene di inserire una norma che ci riporta nientepopodimeno al 1963 (la Prima Repubblica è con noi…), quando appunto era il Ministero competente a designare i 5 membri dell’organismo direttivo del Cai. Oggi al ministero competente spetta solo la nomina di un revisore per assolvere al ruolo di vigilanza sui bilanci.
Io, con i colleghi del Pd Parrini, Sbrollini e Farrari, ho presentato un emendamento soppressivo di questa norma. Ma mi chiedo: che fine ha fatto la battaglia grillina contro la occupazione della società da parte della politica? Quando si interviene così, cercando di imporre 5 nominati a gestire un ente come il Cai, in cui le cariche direttive sono tutte elettive e scelte dai soci, dove si va a finire?