Io, anche senza statistiche a portata di mano mi ricordo benissimo di quando andavo a scuola: i professori e i collaboratori scolastici (bidelli) si ammalavano spesso. A dirla tutta mi sarei ammalato volentieri anche io e i miei amichetti di scuola, se non avessimo avuto i genitori a controllarci. Mamma, papà: oggi non mi sento bene e subito li a taroccare il termometro, era facile, bastava strofinarlo, il difficile era far durare la recita per più di due giorni. Papà mio ha sempre lavorato per lo Stato, poliziotto, non si ammalava mai però, quindi già i primi dubbi sulla questione. Il papà del mio amico di scuola era invece un impiegato del Comune, stava sempre male, in malattia, sempre a casa. Io credevo che avesse chissà quale orrenda e terribile patologia, e forse ce l’aveva davvero, però era sempre sorridente, scherzava sempre e aveva anche una bella cera e, o guardava la tv o si dedicava ai suoi numerosi hobby.
Più recentemente invece, dove vivo, Caserta, nella splendida cornice del suo Palazzo, la Reggia, qualche impiegato pubblico di quelli addetti alla sorveglianza (mi auguro non siano stati colpiti dalla più terribile delle malattie, l’Alzheimer che non è un virus), hanno preso probabilmente il virus detto “assenteismo” perché andavano a fare le passeggiate per la città e anche a mangiare la pizza, non dimenticando però di timbrare il proprio cartellino (ecco perché non credo sia colpa dell’Alzheimer ).
Probabilmente la colpa è di qualche maledetto virus degenerativo che gli avrà fatto dimenticare che la passeggiata potevano farla nel parco della Reggia che si estende per 3 chilometri di lunghezza, su 120 ettari di superficie piena di ossigeno ma forse la malattia avrà colpito un’area del cervello delicata, che fa stancare della solita “veduta”, – ma si voglio allargare il mio orizzonte quotidiano -, si saranno detti.
Tuttavia non bisogna essere prevenuti, per esempio credere che nel privato col cavolo che puoi ammalarti quando ti pare, si rischia il licenziamento, mentre
nel pubblico puoi fingerti malato quando non hai voglia di andare a lavorare, tanto non succede niente, questo vale però anche per moltissimi miei attuali amici che nel tempo si sono arruolati nell’esercito italiano e colpiti anche loro da un tipo di virus, quello del “turista”, perché li vedo sempre a spasso per il mondo a fare i turisti. Mi sono anche detto ormai quasi quarantenne, che è una visione troppo qualunquista, troppo semplicistica, troppo antistatalista. Mi toccherà dunque credere all’onestà dei cittadini, per cui ci saranno delle malattie che aggrediscono il sistema immunitario di chi lavora per lo Stato, per le quali i dipendenti privati sono invece immuni. Com’è possibile? Cosa c’è sotto?
Riflettendo sempre più sulla questione mi sono venuti in soccorso i vostri beniamini del Movimento 5 Stelle, i “peppecrillari” i quali, ipotizzano (sono dei mostri di scienza) e forse realizzeranno il progetto in un prossimo futuro e cioè, che i datori di lavoro privati ti installano un microchip sottocutaneo il quale, oltre a controllarti il cervello, ti vaccina da ogni influenza e malattia. È una tecnologia messa a disposizione dalle multinazionali, da Big Pharma, e probabilmente c’è uno zampino anche degli alieni, che l’hanno fornita agli americani dell’Area 51, oppure è colpa delle scie chimiche, il cui scopo sarà preservare sempre la salute dei dipendenti privati, a scapito del povero dipendente pubblico, destinato a beccarsi ogni sorta di malattia. La Casaleggio Associati vuole davvero bene ai privati. Ho ipotizzato anche che gli edifici statali dove lavorano i dipendenti pubblici siano pieni di spifferi, muffe, sporcizia, agenti patogeni, zecche, pantegane, batteri di ogni tipo, immigrati non vaccinati che li hanno occupati, e che andare al lavoro ogni giorno rappresenti una vera sfida per la salute. Meriterebbero una medaglia. In ogni caso deve essere per questo che il papà del mio amico di scuola stava così male. E magari adesso (sono passati quasi trent’anni) è pure morto, non per cause naturali, non di vecchiaia, ma per i micidiali virus del lavoro pubblico. Mi raccomando, se siete genitori che lavorate nel settore pubblico non siate indifferenti all’amichetto di scuola dei vostri figli, rischiate di traumatizzarlo e per il resto della sua vita avrà paura del lavoro pubblico.
Sono i super dirigenti sopratutto della Asl ce e Ao ce che con i loro provvedimenti fanno passare la voglia di lavorare senza capire che fra poco lavoreranno solo solo loro e se si ammaleranno tre VISITE fiscali da parte dell’ Inps.
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