CANCELLO ARNONE – Giovedì scorso è stato dichiarato il dissesto finanziario dell’Ente durante il Consiglio Comunale. A prendere la parola in questa difficile situazione è il Presidente del Consiglio Comunale Ersilia Viola: “Il ricorso allo strumento previsto dall’art. 244 del TUEL, si è reso necessario in considerazione della gravissima situazione finanziaria, derivante dalla presenza di una consistente massa debitoria, pari ad € – 2.088.314,91 a cui si aggiungono € – 2.947.561,99 di debiti fuori bilancio, per un importo complessivo di € – 5.035.876,90. La mancanza di risorse per ripianare questo disavanzo molto grave, così come da parere del revisore dei conti, determina l’impossibilità del riequilibrio e, quindi, il necessario e inevitabile ricorso alla procedura di dissesto, procedura già nota a questo Ente per essere stata adottata nel 2015 per gli anni fino al 31/12/2014. Tale precedente dissesto, ha preso avvio dall’esame, da parte della Corte dei Conti, del rendiconto dell’esercizio 2012. La Corte, tra le altre cose, ha avuto modo di evidenziare come gli accertamenti della stessa siano avvenuti in un quadro, cito testualmente, di “notevole opacità informativa e sostanziale inattendibilità dei dati”, con delibera n. 222 del 2014 con la quale la Corte accerta “gravi irregolarità contabili” da parte dell’Ente. Questa situazione rilevata dalla Corte dei Conti, è stata riscontrata anche dal Commissario prefettizio che, con la nota n. 6604, fa una breve relazione al Sindaco sul suo operato ai fini della predisposizione del rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2017. Il disavanzo di amministrazione, per legge, deve essere immediatamente applicato all’esercizio di gestione. Tuttavia, il ripiano di dissesto dell’anno 2017 e la copertura dei debiti fuori bilancio emersi, è resa totalmente irrealizzabile, tenuto conto che il Bilancio di previsione 2018/2020, resta connotato da una marcata inattendibilità delle previsioni di entrate, così come da relazione del revisore unico dei conti. Va ricordato, inoltre, che il suddetto Bilancio di previsione 2018/2020, non è stato approvato dalla passata amministrazione nel termine previsto del 31/03/2018 e, per effetto del disposto dello Statuto dell’Ente, il segretario comunale, nella qualità di commissario ad acta, è stato incaricato della predisposizione ed approvazione dello schema di bilancio con i poteri della Giunta, resasi inadempiente”. Successivamente la parola è passata al sindaco Raffaele Ambrosca: “La situazione di grave e perdurante squilibrio finanziario, non sanabile con le ordinarie misure di cui agli artt. 193 e 194 del TUEL, è tale da far ritenere non possibile il ricorso ad un piano di rientro ai sensi dell’art. 243 bis del Tuel (piano di riequilibrio): mancano, infatti, attendibili fonti d’entrata per far fronte al pagamento dei consistenti debiti. La scelta della procedura di dissesto si è imposta, pertanto, come scelta vincolata proprio in ragione del deficit ereditato dalla vecchia amministrazione e della verificata impossibilità di ripristinare gli equilibri di bilancio con gli ordinari mezzi previsti dalla legge”.