CASERTAVECCHIA TRA SACRO E PROFANO, CALA IL SIPARIO SULLA GRANDE KERMESSE ARTISTICA DEDICATA A PASOLINI

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Genovese dentro 300x169 CASERTAVECCHIA TRA SACRO E PROFANO, CALA IL SIPARIO SULLA GRANDE KERMESSE ARTISTICA DEDICATA A PASOLINIdi Giovanna Longobardi

CASERTAVECCHIA – Applausi scroscianti e soddisfazione piena hanno accompagnato domenica 24 giugno la chiusura del sipario sulla rassegna culturale ‘L’arte del sacro e del profano’, che nella sua ultima edizione ha saputo calare lo spettatore in un’aura di forte impronta pasoliniana. Partendo dalle tracce della presenza di Pier Paolo Pasolini in territorio casertano, infatti, attraverso la scrittura, l’arte, il teatro, la danza e la musica si è reso possibile ricalcare le forme del suo pensiero, a tratti intimamente apocalittico, e ripercorrere il suo cammino ideologico e personale di cui ci resta la grande produzione poetica, artistica e cinematografica. joel 300x200 CASERTAVECCHIA TRA SACRO E PROFANO, CALA IL SIPARIO SULLA GRANDE KERMESSE ARTISTICA DEDICATA A PASOLINI

“Pier Paolo Pasolini guardava il mondo con un certo sguardo, che gli consentiva di interpretare la realtà che viveva in un modo completamente diverso da qualsiasi intellettualismo, e divenire capace di proiettare verso il futuro e ben oltre i confini sociologici delle tendenze diverse, come una sorta di studio nuovo sulla natura umana”. E’ questa l’essenza dell’intervento dell’autore Lorenzo Sangalli che per i Giardini culturali, coordinati da Teresa Lanna e Cristina Salvio, ha riservato al pubblico una riflessione attenta e profonda dell’opera cinematografica ‘Che cosa sono le nuvole? di Pasolini, che ha ispirato il ultimo lavoro bibliografico riproposto con lo stesso titolo ed edito da Giuseppe Vozza,  in cui riecheggia un Pasolini regista capace di mettere in asse il valore dell’esistenza umana tra la razionalità del pensiero e la forma del sentimento nella dicotomia tra cosa si sente di essere, come si è con gli altri e come gli altri pensano che noi siamo; un approccio inusitato, una chiave di lettura sulla figura di Pasolini basata su temi del tutto attualissimi. Ancora, con gli autori Eugenio Lanna, Celeste Dama,  Emanuele Tirelli e Nadia Verdile si sono accesi nuovi spunti di analisi introspettiva e di dialogo affrontando tematiche trasversali. Dal valore sociologico della tradizione radicato nelle popolazioni dell’Italia liberata espresso nel testo ‘La piazzola della chiesa’ fino all’importanza di saper recuperare le storie e i volti di personalità che hanno agito con tenacia raccontando le vicende di un’epoca, come Matilde Serao. Emanuele Tirelli in ‘Ofelia in the dog days’, un racconto definito shakespeariano, pone al centro del dibattito i problemi psicologici legati ai disturbi alimentari evidenziando attraverso una Ofelia moderna la profonda sensibilità dell’individuo, capace di mettere in moto anche  meccanismi di autodistruzione. Un tentativo di recupero del proprio mondo è, però, il messaggio del testo di Celeste Dama che in ‘Sorella cara’, un dialogo immaginario tra due sorelle lontane, ci lascia la speranza di salvazione e di costruzione di una propria spiritualità anche passando per fasi dolorose. Il dolore, la caducità dell’essere, il valore della vita, il baciamano 300x225 CASERTAVECCHIA TRA SACRO E PROFANO, CALA IL SIPARIO SULLA GRANDE KERMESSE ARTISTICA DEDICATA A PASOLINIil senso della morte e della sopravvivenza…tutto questo è ancora Pasolini, e tutto questo è anche ‘Il Baciamano’ di Manlio Santanelli, l’intensa opera teatrale portata in scena sabato 23 all’interno della maestosità del Duomo di Casertavecchia da Susy Del Giudice e di Giulio Cancelli, attori di alto spessore e di bravura indiscussa, che hanno incarnato il pathos puro. Pubblico in estasi. Combinazione di tecnica ed espressività con il coinvolgimento delle emozioni anche per ‘La morte del cigno’ eseguita dalla giovane ballerina casertana Cloe Greta Lettieri, allieva del maestro e coreografo di fama internazionale Fabrizio Coppo (Omniarte Caserta), che ha saputo profondere un clima di toccante eleganza e fascino sulle musiche di Camille Saint-Saens e rendere omaggio allo spirito della Pavlova. cloe 225x300 CASERTAVECCHIA TRA SACRO E PROFANO, CALA IL SIPARIO SULLA GRANDE KERMESSE ARTISTICA DEDICATA A PASOLINI

Tutti gli eventi sono stati immortalati dagli scatti fotografici di Antonio Pirro e accompagnati da performance di live painting, curate dal disegnatore Joel Folda e dal collettivo di artisti emergenti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli: Giuseppe Andreozzi, Gionathan Mauriello, Maddalena Asia Farina, Sabrina di Clemente, Fabio Schember, Gianni Merenda, Elio Kalavitrinos, Martina Caruso e Marianna Bello. Una menzione speciale è per le opere dell’artista scomparso “Disparo”, che lanciano un forte messaggio sull’universo di chi soffre ma guarda il mondo con il sorriso.  La kermesse, sotto la direzione di Gianni Genovese, ha raggiunto l’apice con le atmosfere musicali del concerto dell’artista Gino Licata, che tra inediti e nuovi arrangiamenti completamente immerso nella magia delle luci architetturali della Cattedrale, ha siglato il gran finale velando il tutto con empatia e leggerezza. La rassegna tra sacro e profano, nel fil rouge “dal Vangelo secondo Matteo a Pasolini” si è riconquistata così un posto d’onore nel palinsesto del Caserta eventi, riconfermando per il sesto anno consecutivo la propria natura di manifestazione a favore della promozione territoriale e delle eccellenze del panorama artistico locale a tutto campo.