A soli sette anni Christopher Nolan (30 luglio 1970), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico britannico, si imbatte nel genio di Stanley Kubrick, che diventerà poi la sua fonte di ispirazione costante: “Mio padre mi portò a Leicester Square a vedere “2001: Odissea nello spazio”. Non ricordo nulla di quel giorno, né di quello che mi disse mio padre. Sento ancora, però, l’emozione del ragazzino che scopre la potenza del cinema. Ecco, da regista mi piacerebbe restituire al pubblico quella stessa eccitazione: il senso di magia e di grandezza che solo il grande schermo può regalare”. Crescere seguendo un modello del calibro di Kubrick può garantire ottimi risultati, se si riesce a coglierne l’essenza ma al tempo a sviluppare uno stile personale. Nolan, dopo aver esordito nel 1998 con “The Following”, ha intrapreso una carriera brillante costellata di successi tra cui cinque nomination agli Oscar. Si è cimentato sempre con generi diversi: dal thriller al cine-fumetto, dal film d’azione alla fantascienza. Le sue pellicole sono appassionanti e sorprendenti, e in alcuni casi meritano di essere viste più di una volta. Ad esempio, “Inception” o “Memento” sono due film che necessitano di più di un’analisi, sono caotici e confusi, ma proprio per questo efficaci. Spesso si perdono piccoli dettagli o frammenti, ma Nolan costruisce appositamente una trama non lineare per disorientare ma anche per lasciare che lo spettatore si immedesimi nella storia completamente.
Proprio a proposito del discorso fatto da Nolan quando era appena un ragazzino riguardo il desiderio di trasmettere al pubblico il senso di magia che solo il cinema riesce a suscitare, affrontiamo una delle pellicole più importanti e controverse della sua filmografia: “The Prestige”. Due giovani amici e maghi apprendisti Robert Angier e Alfred Borden (Christian Bale e Hugh Jackman), vengono istruiti e seguiti da Cutter (Michael Caine), un illusionista ed ex mago. Durante un numero particolarmente pericoloso e complesso, però, qualcosa va storto e Angier incolpa l’amico per l’accaduto. Da questo incidente nasce una rivalità che presto si trasforma in una guerra e sfocia poi in un’ossessione incontrollabile. Niente ha più importanza se non la vendetta: il bisogno di prevalere sull’altro diventa anche più forte degli affetti familiari, e persino della vita. Totalmente privi di lucidità e fermezza, Angier e Borden tentano di distruggere ognuno la vita dell’altro, rovinando gli spettacoli, smascherando i trucchi, causando danni irreparabili.
“Ogni numero di magia è composto da tre parti o atti. La prima parte è chiamata la promessa: l’illusionista vi mostra qualcosa di ordinario. Il secondo atto è chiamato la svolta: l’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario; ma ancora non applaudite perché far sparire qualcosa non è sufficiente, bisogna anche farlo… riapparire! Ora voi state cercando il segreto ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando, voi non volete saperlo, voi volete essere ingannati!”, dice Cutter in una delle battute iniziali. Nolan lavora abilmente cercando di non svelare mai troppo, proprio come se stesse facendo un spettacolo di magia: permette allo spettatore di guardare, anche molto attentamente, ma poi nasconde il trucco e stupisce con colpi di scena incredibili. Ambientato a Londra nell’età vittoriana, “The Prestige” è un omaggio al mondo della magia. Tra finzione e realtà, Nolan sorprende continuamente il pubblico innescando tensione e suspense, non fornendo mai spiegazioni chiare e definite. Se un mistero viene svelato, poi viene anche rinnegato: questo fa nascere una curiosità ancora più forte nello spettatore che prende parte alla storia senza sapere mai cosa aspettarsi con la prossima mossa del regista. Proprio come un prestigiatore o un illusionista, Nolan è bravo a far vedere solo ciò che ha intenzione di mostrare. “The Prestige” non è una pellicola di fantascienza: è tutto reale, o almeno sembra. È un’opera che si può definire straordinaria, proprio perché val al di là del comune e del normale. Con un cast prestigioso, in cui c’è persino David Bowie, Christopher Nolan ha realizzato un’opera che travolge e stimola continuamente il pubblico. E poi, anche se non dovesse essere tutto chiaro, che spettacolo di magia sarebbe se venissero svelati tutti i trucchi? Forse Nolan ha ragione: il cinema e la magia sono il mix perfetto.
Mariantonietta Losanno