OSPEDALE, TITOLI “DE FACTO” ALLA FACCIA DEL “DE JURE”…

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(f.n.) – In un Paese che si definisce “civile”, i “raccomandati” dovrebbero rappresentare una categoria estinta, appartenente ad un’epoca oscurantista che ha pesantemente condizionato intere generazioni. In una Aorn…la nomenklatura stessa dovrebbe essere bandita dal vocabolario in uso… e l’informazione non dovrebbe essere il faticoso risultato di una indagine, che altri sarebbero deputati a condurre e soprattutto non dovrebbe tradursi nella denuncia, indispensabile, dell’assenza di regole paludata da un’apparente inossidabile legalità. Lo spunto alla ricerca del “passo falso”, della “lacuna” , della “sfumatura” che metta in dubbio ed in “forse” la legittimità di una carica, nasce sempre e comunque da un atteggiamento insicuro, poco professionale, persino sgarbato nei confronti dei sottoposti…e quando l’eco del primo insulto, lanciato dalla, allora neo nominata, direttrice sanitaria, sulla testa di una popolazione ospedaliera, reduce da un momento drammatico, ha valicato il muro di cinta dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, riportando alle soglie della nostra memoria visiva, l’impronta di una pedata, ben sagomata, sulla porta della stanza di un primario di Oculistica, un campanello di allarme ha iniziato a  squillare e non si è più fermato. Del resto… il sospetto che l’abile lanciatrice di insulti, non fosse altrettanto coreografica e veloce, quando si trattava di assumere decisioni importanti, è emerso con forza la prima volta che abbiamo avuto contezza del leit motiv: “non è di mia competenza”. E…scartabellando tra carte, leggi, curricula e via col tango, siano addivenuti alla considerazione che i titoli dichiarati dalla dottoressa Antonietta Siciliano ed elencati nel suo curriculum, a corredo e sostegno della legittimità della nomina di direttore sanitario dell’Aorn di Caserta, offrano spunto a più di una riflessione…Con deliberazione n°40 del 1 luglio 2017, il direttore generale dell’Aorn Mario Nicola Vittorio Ferrante, nominava la dottoressa Antonietta Siciliano direttore sanitario dell’Aorn.  Orbene, dall’esame delle “sudate” carte, non risulta affatto che la dottoressa Siciliano, prima del 1 luglio 2017, data della nomina, abbia mai vinto alcun concorso ad evidenza pubblica, per titoli ed esami, per poter essere nominata dirigente con incarico di Direzione di struttura complessa. E’ noto infatti che, soltanto dopo aver maturato cinque anni di direzione di UOC, in aggiunta ad altri requisiti, si può essere nominati direttore sanitario o direttore amministrativo. Dall’esame degli atti allegati alla Delibera 40 del 1 luglio 2017, si rileva in maniera inequivocabile che la stessa dottoressa Siciliano, avrebbe maturato un’anzianità quale direttore UOC ben superiore ai predetti cinque anni richiesti ma…soltanto in virtù della norma dell’articolo 18 della dirigenza medica che, come peraltro, dovrebbe essere noto, è uno strumento a disposizione della Pubblica Amministrazione Sanitaria, per conferimenti di incarichi temporanei e provvisori per un massimo di sei mesi ed eventualmente rinnovabili per ulteriori sei mesi e non oltre. La domanda sorge spontanea… l’Asl Napoli 4 e l’Asl Napoli 3 Sud, avrebbero mantenuto in servizio la dottoressa Siciliano, peraltro con relativa adeguata retribuzione per oltre un decennio, con incarichi temporanei e provvisori???, a nessuno sarebbe punta vaghezza di bandire un concorso né tantomeno conferire la nomina ad altri dopo il rinnovo previsto?, noi siamo brutti, sporchi e cattivi ma anche se fossimo belli, puliti e buoni, saremmo ugualmente perplessi…Anche se adesso tutto sembra più chiaro… ecco perché in data 30 gennaio u.s. la dottoressa Siciliano si dimette, e, finalmente, vincitrice di concorso, si reca a sottoscrivere il contratto di conferimento dell’incarico quinquennale di Direttore del Distretto Sanitario 56 di Torre Annunziata, dopodiché si mette in aspettativa e torna qui al Sant’Anna e San Sebastiano, dove, in considerazione del suo “decisionismo & competenza” di cui non si può fare a meno, Ferrante the Big la rinomina direttore sanitario… Ogni pietruzza del mosaico, sia pure con notevole ritardo sembrerebbe indirizzata a coprire tutti gli spazi…Ma guarda! Detto questo…qualcuno potrebbe eccepire che de facto la dottoressa Siciliano, con adeguata retribuzione, ha svolto mansioni di direttore di struttura complessa e che risulta regolarmente iscritta nell’Albo Regionale dei direttori…ma l’eventuale difesa d’ufficio, non cambierebbe di una sola virgola, ciò che appare dalla carte e che ispira il ragionamento…Anche noi abbiamo lavorato come animali da soma, senza orario, senza festività, senza ferie, senza tutela di alcun genere…tutto de facto…ma il premio “fedeltà alla causa” lo hanno conferito a qualcun altro, che aveva santi ben posizionati nei posti chiave… Quindi…il “de facto” conta come il due di picche per quel che ci riguarda…Hasta la vista!