di Costantino Beltrami
Ancora una richiesta …ancora un rifiuto forzato…una risposta imbarazzata…L’Archivio fantasma dovrebbe occupare nell’immaginario collettivo una posizione ingombrante… un macigno fermo e muto a “commemorare” la vergogna, ma evidentemente emozione, appartenenza ed orgoglio vivono lo spazio di un attimo… All’ennesima richiesta di consultare una copia di una sentenza civile di qualche anno fa, la risposta è stata: … “al trasferimento degli uffici dell’Archivio di Stato di Caserta nella sede della Reggia non ha fatto seguito quello del patrimonio documentario che è ancora conservato nei depositi dell’ex sede e di cui, di conseguenza è sospesa la consultazione. Il personale dell’archivio per le difficoltà logistiche di tali depositi non rispondenti alle normative vigenti sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, non può accedere ai suddetti locali per svolgere attività di ricerca della documentazione in oggetto…” Se qualcuno pensava che allo scandalo Archivio di Stato ci fosse un limite si sbagliava: la regia malefica che ne blocca il trasferimento nei legittimi locali che una legge dello Stato italiano ha assegnato in Reggia all’Archivio di Stato è sempre all’opera. O’ business fa troppo gola! E’ noto che la maggior parte di documenti dell’ Archivio sono rimasti nella vecchia sede in Via dei Bersaglieri, una sede storica che dal lontano 1972 costa circa 200.000 euro annui ai contribuenti. Dal 2014 a causa della vetustà dei locali e della mancanza di condizioni di sicurezza, tra Mibact e la proprietaria non si è potuto rinnovare il contratto e così da 4 anni e non sappiamo per quanti anni ancora, il Mibact paga un fitto senza contratto! Non basta: in quei locali, dove ripetiamo è stipato il patrimonio di secoli e secoli di storia, non c è neppure un sistema antincedio!. Non è chiaro perché vigili del fuoco, comune di Caserta non intervengano con vigore presso il Mibact vista la evidente pericolosità della situazione, ma udite udite cosa si pensa di fare? Pare che il Ministero dei beni culturali voglia fare a proprie spese dei lavori per mettere i sicurezza i locali per i quali paga un fitto in assenza di contratto! Eppure in tre mesi ri risolverebbe il problema, ma il trasferimento non s’ha da fare. Ci chiediamo cosa aspetti ad intervenire la magistratura in uno scandalo infinito in cui lo Stato, o meglio i suoi uomini lavorano contro legge, contro i casertani, contro la cultura. L unica cosa che appare con chiarezza è che qualcuno “ha messo gli occhi” su quei magnifici 4000 mq destinati in Reggia alla cultura e pensa di realizzarci un bel locale di intrattenimento. Chi sia o quanti siano questi signori non è dato sapere, ma certo è che sono molto forti e persuasivi, visto che al loro cospetto tutti tacciono a Caserta e a Roma . Tace e acconsente anche il Direttore Felicori che continua ad ostacolare ed ignorare che è tenuto a norma di legge a collaborare con l Archivio di Stato mentre continua a gestire senza alcuna potestà giuridica l’archivio storico della Reggia, come scritto nel verbale di valorizzazione del polo museale sottoscritto il 24 maggio con le oo.ss. chi si nasconde dietro questa vergognosa vicenda? Vorremmo poi sapere quanti sono i finanziamenti erogati dalla Regione Campania per valorizzare l’archivio della Reggia, chi sono i funzionari preposti e come vengono gestiti, atteso che l’istituto preposto per legge, lArchivio di Stato è tenuto fuori dalla vicenda. Vorremmo anche sapere perché l Università Luigi Vanvitelli, dipartimento Jean Monnet continua a condividere una siffatta illegalità.