Una giornata concitata, quella di oggi, per la politica italiana. Sul nome del professor Paolo Savona è stato posto il veto del presidente Mattarella, che vede nelle idee del professore indicato dalla Lega, un pericolo sostanziale per l’equilibrio europeo.
Alle 20.15, quindi, l’annuncio ufficiale: il mandato affidato a Giuseppe Conte fallisce. Il leader incaricato spiega velocemente davanti alle telecamere di aver “fatto tutto il possibile in pieno accordo e collaborazione con Di Maio e Salvini”, ma dal colloquio con il presidente della Repubblica ne esce sconfitto…”ho rimesso il mandato a formare il governo di cambiamento” e “ringrazio il Presidente della Repubblica e gli esponenti delle due forze politiche per aver indicato il mio nome”, ha detto ancora Conte. “Vi assicuro – ha poi concluso – che ho profuso il massimo sforzo e attenzione a questo sforzo, in un clima di piena collaborazione con le forze politiche che mi hanno designato”.
Due lunghi ed insoliti colloqui al Colle per i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno preceduto l’arrivo al Quirinale di Conte. Di Maio e Salvini hanno visto il presidente Sergio Mattarella per cercare di sbloccare in extremis l’impasse sul governo giallo-verde, e in particolare sulla presenza alla guida del ministero del Tesoro di Paolo Savona. Mattarella ha visto i due leader separatamente: al Quirinale è salito prima Salvini – che poi si è diretto a Terni dove ha in programma dei comizi elettorali – e poi, alle 18 circa, Di Maio.
Il veto del presidente Sergio Mattarella sul nome di Savona – nome confermato in giornata da Salvini – ha posto fine ad ogni ipotesi di governo. Ora si dovrà formare un governo “neutrale”, indicato in questi giorni difficili come una vera iattura da Savini e Di Maio…un governo che dovrà traghettare il Paese verso le elezioni anticipate. E si vocifera che esisterebbe già un nuovo leader incaricato: sarebbe Carlo Cottarelli, dal 2017 è il Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano. E’ attualmente Deputy Director del Fiscal Affairs Department del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Ha lavorato presso il FMI dal 1988 ricoprendo diversi incarichi nel dipartimento Europeo (tra le altre cose, come capo delle missioni del FMI nel Regno Unito, Italia e Turchia) e nel Policy Development and Review Department (dove si e’ occupato della riforma della sorveglianza). In precedenza, aveva lavorato nel Servizio Studi della Banca d’Italia e, per un breve periodo, presso l’ENI. Nel 2013 fu nominato dal Governo Letta Commissario straordinario per la Spending review.