CASERTA – Dal 1 Aprile 2018 circa 280 Dirigenti Medici e Dirigenti Sanitari dell’Asl di Caserta, con un provvedimento del Direttore Generale (Delbera 290/2018) notificata … “Erga Omnes” hanno subito una drastica riduzione degli stipendi. Il provvedimento veniva motivato dalla necessità di dare attuazione all’Atto Aziendale (lo statuto organizzativo della ASL) che ha definito il nuovo assetto organizzativo dell’Azienda Sanitaria recependo le indicazioni normative, riducendo il numero delle strutture organizzative con conseguente diminuzione degli incarichi dirigenziali. Premessa necessaria per chiarire il contesto della operatività della Direzione Aziendale. L’Azienda avrebbe dovuto pertanto gestire, analogamente a quanto è stato fatto in tutte le Aziende Sanitarie d’Italia, la transizione dal precedente modello organizzativo a questo nuovo vincolato da parametri organizzativi differenti. Occorreva, assicurando prioritariamente la continuità di tutte le funzioni assistenziali, situazione non più garantita in tutte le articolazioni aziendali, verificare quali strutture non più ricomprese o confermate a quali altre dovessero essere aggregate; occorreva verificare la ricollocazione professionale del personale sanitario nella nuova organizzazione; occorreva salvaguardare con tutti gli strumenti consentiti dal Contratto di lavoro della Dirigenza la professionalità e l’esperienza acquisita dal personale medico; occorreva garantire la necessaria trasparenza amministrativa per la assegnazione degli incarichi nelle nuove strutture previste. Tutto questo non è stato fatto. Il provvedimento adottato è apparso finanche come una ingiusta punizione a coronamento di una carriera di lavoro, per quanti in prossimità della pensione hanno ottenuto un arretramento economico. Si è levata una vibrata protesta delle OO.SS. unite, che hanno già proclamato lo stato di agitazione e si riservano ulteriori iniziative di contrasto e di contestazione. Inoltre, mutuando quanto scritto in una recente Ordinanza della Corte Dei Conti Regionale, revocando illico ed immediato centinaia di incarichi dirigenziali, innescando com’è presumibile immaginare un contenzioso destinato a durare anni che produrrà ulteriori danni all’Amministrazione dipendente dalla necessità di risarcire i pregiudizi (patrimoniali e non) inferti ai dirigenti per revoca anticipata degli incarichi. È una scellerata ed incauta gestione della Azienda che non ha tenuto conto neanche dell’unico effettivo valore e patrimonio aziendale rappresentato dal capitale umano, il quale ancora oggi riesce ad assicurare un minimo di assistenza sanitaria in questi territori disastrati. Questa gestione aziendale che si caratterizza per incompetenza ed incapacità dirigenziale meriterebbe di essere allontanata e destinata ad altre minori ed irrilevanti funzioni. Sorprende inoltre come tutto ciò possa impunemente avvenire nel disinteresse della politica locale e regionale.