di Francesca Nardi
Tempo di elezioni e di interrogativi e l’ultimo interrogativo in ordine di tempo, è sempre il primo…sempre lo stesso… quello che si avvolge come una spirale e si confonde e diventa tutt’uno con il silenzio ostinato, con l’assenza di risposte…Elezioni regionali nel Molise…terra bella e diversa nelle cui zolle si mescola la preziosità dei diversi idiomi e dei diversi colori…Una bellezza turbata in parte dai racconti del buio, che non hanno soluzione di continuità con la Terra dei Fuochi…coreografia della fede e del perdono e del mistero che allungano le ombre sulle ipotesi di ieri condizionando le tesi del domani…di un futuro prossimo che oggi sincopa lento ed inquietante il suo inizio. Il Molise vibra come il resto del Paese e si tende verso il nuovo…un nuovo che non è riuscito comunque, nelle recenti consultazioni politiche, a sconfiggere tutto quel “malaffare presunto che camminava sulle gambe degli altri”…evidentemente, secondo la logica sommaria e sintetica di chi comincia ad averne abbastanza di inutili chiacchiere e di autocelebrazioni…o questo Paese è corrotto molto più di quanto ci si aspettasse o si aspettassero i Cinque Stelle o la forza delle argomentazioni della new age, non è stata o non è apparsa convincente tanto da abbattere, definitivamente, una barriera costruita e consolidata nel tempo a difesa di gruppi diversi ma ostinatamente irriducibili… Nel bene e nel male esistono idee resistenti…se saranno state reazionarie in assoluto o soltanto diffidenti, lo racconterà la storia del prossimo futuro…Intanto, l’evidenziatore passa e ripassa sulle logiche gettate alla rinfusa nel mucchio e scomposte a piacimento del pensiero che, vivaddio resta libero… e ciò che continua a stupire in questa vigilia elettorale sono le apparenti incongruenze, i conti che non tornano con la famosa logica che dovrebbe presiedere alle azioni ed alle scelte politiche…Le Regionarie come le Parlamentarie o le Comunarie, neologismi ai quali ci hanno abituato i Cinque Stelle, mostrandoci la quintessenza della democrazia diretta, veicolando il virus “distruggi sistema”, continuano a creare zone d’ombra diffuse a macchia di leopardo sul territorio…La famosa piattaforma Rousseau che somiglia ad una piastra di coltura in cui avvengono le selezioni naturali della razza politica e le veloci mutazioni degli elementi probanti…rimane un pianeta sconosciuto ed impenetrabile…Tuttavia agli interrogativi della prima ora è indispensabile rispondere…E partiamo dal candidato ideale del M5S alla presidenza della Regione Molise…Onesto, senza macchia del prima e del durante, intelligente, capace e…qualora avesse nel curriculum qualche nota di merito da punto di vista sociale e professionale, non guasterebbe certo…almeno crediamo…Ma il dubbio ci attanaglia…qualcuno dovrà spiegare in nome di quella democrazia diretta di cui si ammantano i 5 Stelle, come sia stato possibile che la piattaforma Rousseau abbia eliminato dalla corsa per la candidatura alla presidenza del Molise, un candidato come il professor Vincenzo Musacchio, giurista, direttore della Scuola di Legalità don Peppe Diana di Roma e del Molise, nonché presidente dell’Osservatorio regionale Antimafia del Molise, attivista del Movimento fin dalla prima ora… un candidato che qualsiasi partito o movimento avrebbe considerato un onore annoverare tra le proprie file…Vincenzo Musacchio è stato eliminato dalla piattaforma ed avvisato ad eliminazione avvenuta… da una telefonata. Non siamo in grado di conoscere i meandri del Grillo-pensiero né le sfaccettature più o meno virtuali del codice etico dei 5 Stelle che, peraltro è stato opportunamente modificato qualche mese fa e reso “convenientemente meno “robotico”, ma il trattamento riservato a Musacchio, che peraltro non parla e non rilascia dichiarazioni, somiglia a quello che è stato riservato a Vittorio Emanuele Iervolino di Ottaviano, in provincia di Napoli, oppure allo strano misterioso teorema interno al movimento che, alle elezioni amministrative di Caserta del 2016, ha impedito che una lista casertana dei 5Stelle partecipasse alla corsa. Una dimensione fumosa al cui interno incrociano come libellule leggerissime… strani impalpabili dictat che per quanto invisibili, pesano sul risultato come macigni. E per tornare all’implacabilità della scuola di Grillo, è appena il caso di sottolineare che la scelta del candidato alla presidenza della Regione Molise è caduta sul giovane Andrea Greco, alle cui spalle insiste un passato familiare d’amore e di sangue…Certo… le colpe, come le sfortunate passioni degli antenati, non devono ricadere sui discendenti ed il codice etico è stato modificato… ma quando si è tanto meticolosi con le pulci degli altri…un minimo di coerenza è addirittura indispensabile…hasta la vista!