CAMBRIDGE – Stephen Hawking, una delle menti più brillanti della nostra generazione, è morto questa mattina nella propria casa all’età di 76 anni. Ad annunciare il suo addio i suoi figli Lucy, Robert e Tim con una nota stampa: «Siamo profondamente rattristati dal fatto che il nostro amato padre sia morto oggi. Era un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro vivrà per molti anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza con la sua brillantezza e il suo umorismo hanno ispirato persone in tutto il mondo». Hawking è stato uno dei più grandi cosmologi della storia, e ricordato con ancor più affetto per aver combattuto durante quasi tutta la sua vita con l’atrofia muscolare progressiva, malattia invalidante che lo ha costretto per decenni sulla sedia a rotelle. Nel 1971 dimostrò come subito dopo il Big Bang si crearono oggetti di massa enorme, ma delle dimensioni di un protone: in pratica dei micro-buchi neri. Nel 1974 dimostrò come i buchi neri possono essere descritti dalle leggi della termodinamica ed emettono radiazioni che portano all’evaporazione del buco nero stesso secondo le leggi della meccanica quantistica, unendo così la meccanica quantistica con la teoria della relatività di Einstein. Scrittore di libri sull’argomento, il più famoso è ‘Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo’, considerato da molti ricercatori tra i più importanti delle scienze del XX secolo. La sua vita venne rappresentata nel 2014 dal regista James Marsh, autore de ‘La Teoria del Tutto’ con Eddie Redmayne nei panni dello scienziato.