OSPEDALE… ZOCCOLI IN LIBERTÀ PER L’8 MARZO

0

(f.n.) – La mimosa è un fiore bellissimo, forse uno dei più belli…oltre ad essere il simbolo più triste del cambiamento obbligato dalla necessità di sopravvivenza, di una donna…Quella ninfa che, per sfuggire alle “grevi” avances di un pastore, chiese agli Dei di trasformarla in fiore, la dice lunga…e continuare a strapazzare ciuffi di mimosa fino a distruggerla e a renderla, sopraggiunta la sera del mitico 8 marzo, un rinsecchito “streppolo” giallo “urinadivacca” maleodorante, a riprova di come si riduce una donna, dopo aver lavorato una giornata intera, in un ambiente improbo, somiglia ad una fatale forma di autolesionismo… Ma questo succede alle donne normali…che lavorano all’interno di uffici normali, in aziende normali… Ma nelle Aziende Ospedaliere Svedesi la musica è ben altra, soprattutto se nella Triade dirigenziale, meglio conosciuta come Sacra Trimurti vi è tra Brahama e Visnu, la moglie di Shiva, per i cattolici Santa Tetta delle Donne,  che si adopera strenuamente, affinché l’ambiente di lavoro sia quanto di più confortevole offra il terzo millennio alle donne… nell’Aos tutto splende di magnifica avanguardia…

“Aheeee!” Una voce tritura la nebbia…Azienda Ospedaliera Svedese? …  “Aheeee”…qualcuno non è d’accordo ed obietta che gli svedesi amano mediare e magari ti costringono a continui, noiosissimi meeting, ma sul lavoro non v’è traccia di quel clima pesante,  che caratterizza l’Aorn di Caserta. E non finisce qui…e poiché l’8 marzo è sempre il giorno giusto per raccontare fatti e misfatti perpetrati in danno delle donne, è appena il caso di riferire che  un sindacato ha denunciato lo status di stress correlato al lavoro, che si vive quotidianamente nei reparti e come sia ormai a conoscenza di tutti che un primario chirurgo, di nobili origini e titoli acquisiti, con la sindrome di Goldrake e delle lame rotanti,  urli peraltro senza opportune modulazioni, lanciando zoccoli alle sue infermiere…(si dice nei corridoi, quando non piove e quindi non sono allagati, che il duca di Acquisgrana con la passione per la chirurgia, non abbia ancora spezzato il cordone ombelicale con l’adolescenza…di qui…lanci, mascherate e cose varie)…Inoltre, a rendere il percorso verso la Svezia, ancora più accidentato,  in questo 8 marzo in progress, si narra che la Direttrice Sanitaria faccia la ruota vantandosi delle sue colonne, immemore di avere “cacciato” dal suo staff, tutte le donne ed aver smantellato la direzione medica che all’inizio del suo regno, era quasi tutta al femminile. Nell’Azienda Ospedaliera che, come abbiamo visto rischia di segnare il passo, c’è soltanto un primario di ruolo, donna, e tre facenti funzione, e poche altre in amministrazione.  E continuando a scorrere l’elenco dei problemi irrisolti e delle cose non fatte… come non ricordare che da oltre 25 anni, si attende la realizzazione di un asilo nido per le lavoratrici mamme, ma… realizzarlo significherebbe mettersi al passo…ma che scherziamo?, al passo…e che vor di? Inoltre ci risulta che non siano state concesse deroghe all’orario di lavoro, né siano state poste in essere particolari tutele nei confronti delle donne affette da patologie oncologiche e qualche tempo fa era stato proposto un percorso psicologico  protetto, per le lavoratrici in menopausa ma …..addirittura, proprio perché il rispetto nei confronti della donna viene prima di tutto, pare non sia neppure garantito il rientro nello stesso reparto, alle lavoratrici assenti perché in gravidanza…di cosa parliamo?

 Ma i fatti da raccontare, tutti al femminile, in questo 8 marzo, si moltiplicano e si delineano nella loro peggiore coreografia, quella dell’indifferenza altrui…Il Datore di lavoro, nella fattispecie, colui o coloro che presiedono ai destini dei dipendenti dell’Aorn, pare non si sia mai sognato di intraprendere alcuna indagine, a verifica di episodi di mobbing o di qualche altra forma specifica di violenza di genere, come ad esempio “pinzillacchere” come le molestie sessuali, con contatto fisico…non avete capito?, ripetiamo: stiamo parlando di qualcuno che tra i  colleghi,  superiori o altre persone,  sul posto di lavoro, hanno tentato di toccare, accarezzare, baciare contro la loro volontà o fare oggetto di frasi spinte o equivoche, apprezzamenti non richiesti e via di seguito, alcune dipendenti, Sembra già di sentire nel vento della sera: “A noi non risulta alcuna denuncia in merito”…al che rispondiamo…ma mi facciano il piacere! Le donne non denunciano per evitare situazioni peggiori del tentativo di molestia, essere poste sotto inchiesta, essere trasferite dal reparto (vogliamo far finta di avere dimenticato l’episodio relativo alla dottoressa che ha cambiato reparto perché il primario non corrisposto le rendeva la vita difficile o quello della caposala che ha dovuto fare altrettanto?)

La verità dichiarata ancora una volta in questo 8 marzo è una sola: il Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni è pressocché inesistente. Ci risulta, a tale proposito, che le responsabili abbiano, timidamente, provato a chiedere alla Direttrice Sanitaria. Santa Tetta delle Colonne, la riconvocazione di tale comitato, anche e soprattutto in considerazione dello stato in cui si trova ad operare il personale femminile, che lavora in azienda, ma la “quota rosa” della Sacra Trimurti, avrebbe rimandato l’incontro a dopo le elezioni….

Nel nuovo piano aziendale è scritto:

Il “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” (C.U.G.) è stato costituito dell’Azienda con deliberazione n. 719 del 28/11/2012, sostituendo ed unificando in un solo organismo le competenze dei precedenti comitati per le pari opportunità e dei Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, costituiti in applicazione della contrattazione collettiva, dei quali assume tutte le funzioni previste dalla legge, dai contratti collettivi nazionali o da altre disposizioni di settore vigenti. L’Azienda adotta tutte le misure idonee a dare effettività alle normative vigenti in materia di pari opportunità e di contrasto alle discriminazioni e alla violenza morale o psichica.

Ma…Santa Tetta del Day after, ha rimandato ogni decisione in merito, al dopo elezioni, il che potrebbe significare che… se a qualcuno sono rimaste tra una tonsilla con le placche e l’ugola d’oro, e quindi rischia di strozzarsi, le fritture di calamari, può anche darsi che non se ne farà nulla e sarà legittimato il lancio dello zoccolo chirurgico e la mano morta del fantozzi di turno che si aggirerà impunemente tra i reparti, con mezzo metro di lingua penzoloni…hasta la vista!