di Paolo Falcombello
Da qualche parte si legge che colui che decide di intraprendere la carriera politica per un tempo limitato della propria vita, lo fa per mettere a disposizione dello Stato un lasso di “tempo limitato della propria vita” al fine di tutelare gli interessi dei cittadini e per fare ciò dovrà inevitabilmente allontanarsi dalla sua naturale professione e per questo gli sarà riconosciuto un indennizzo e/o gettone di presenza per ‘risarcirlo’ della perdita economica dovuta al suo allontanamento dalla professione, dalla quale dovrebbe chiedere l’esenzione. Questa definizione allargata di politico o parlamentare si è trasformata ben presto partorendo la figura del nostro politico, persona che utilizza la carriera politica per arricchirsi, tenendo ben salda la propria professione e andando in parlamento solo quando la necessità lo impone, disertando la maggior parte delle sedute, come obiettivo principale c’è quello di raggungere il tetto minimo per avere la pensione di parlamentare vitalizia, ma dove possibile tentare di mantenere per più tempo possibile stretta la poltrona, bypassando completamente ‘la regola’ che detta che il ruolo di politico sia ristretto ad un lasso di tempo medio/breve. In questo gregge di ‘politici di professione’ e che trasformano le elezioni politiche in una vera e propria corsa all’oro, utilizzando le problematiche del popolo, facendole proprie per il ristretto periodo della campagna elettorale, ogni tanto fanno capolino persone che conservando ancora la propria integrità morale provano a fare la… normalità, si, perchè voler agire in nome del popolo e dei suoi interessi dovrebbe essere la normalità, ma in un paese dove la normalità è diventata un’eccezione ecco che fanno notizia, e tra questi esemplari di mosche bianche ci hanno provato Enrico Trapassi ed i suoi amici che, nelle file di ‘Noi con Salvini’ ha provato a lavorare in nome e per conto dei casertani, ma ovviamente l’
eterno scontro tra Davide e Golia, ha fatto si che al momento delle nomine dei candidati per le nuove politiche non rispecchiassero i loro principi, o meglio, fossero completamente bypassati perchè non indossavano il ‘vestito’ giusto del candidato, quindi “merito e territorialità”, ed altre sani ma trascurabili particolari sono stati inattesi.Ancora una volta i principi, le idee e la voglia di cambiamento si scontra contro il muro di quella classe che vive la politica come uno strumento delegato a preservare gli interessi di pochi, un muro che nel corso degli anni ha saldamente rafforzato le fondamenta e che diventa sempre più difficile da demolire. Ma come ci sarebbe da aspettarsi da persone che vivono ancora di principi e valori e che nonostante tutto non riescono a vincere il braccio di ferro con la propria coscienza accettando decisioni e ‘offese’ ai propri ideali, arriva una coraggiosa presa di posizione di Enrico Trapassi, con l’annuncio di dimissioni da parte sua e dell’intero direttivo casertano, ancora una volta si tenta di mettere da parte coloro che provano a vivere la politica come realmente andrebbe vissuta, per il popolo e nei suoi interessi, purtroppo il numero delle persone che provano a scardinarlo è ancora esiguo, le picchettate sono ancora poche, ma bisogna continuare a crederci, prima o poi le persone dovranno svegliarsi da questo torpore ed allora le vostre idee e la vostra voglia di cambiare le cose avrà la forza giusta per demolire questo muro e non sarete voi costretti a prendere un’altra strada per perseguire il vostro obiettivo ma saranno i ‘meschini muratori’ a dover fare un passo indietro, depositare la cazzuola e farsi da parte
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