PROCESSO DE LUCIA: LA TESTIMONIANZA DI UN “POVERO CRISTO”

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di Francesco Capo

“Ero un povero Cristo… ebbi paura perché mi ritrovavo in un contesto che non mi piaceva. Mi rendevo conto che questo lavoro non faceva più per me ed ero all’esasperazione. Ad un certo punto, quando venne in azienda Francesco Petrone (il vicesindaco di San Felice a Cancello con delega all’ecologia ndr), mi andai a nascondere per non vederlo più”. Sono parole che ha pronunciato durante la propria testimonianza Aniello Caterino, un dipendente della Ecologica impianti, la ditta di Antonio Scialdone che si occupò per un periodo del servizio della raccolta dei rifiuti, durante l’amministrazione dell’ex sindaco Pasquale De Lucia.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Gerardina Cozzolino, l’ex sindaco De Lucia, insieme al vice sindaco Petrone,avrebbe  minacciato il titolare della Ecologica impianti di togliergli l’affidamento del servizio della raccolta di rifiuti se non avesse assunto sei persone.

Caterino, visibilmente ancora scosso e agitato, ha inizialmente risposto al pubblico ministero di non ricordare alcuni episodi, ma poi ha confermato quanto detto nei precedenti interrogatori resi dinanzi al p.m stesso. Ha così raccontato come, sin dal febbraio del 2014, cioè all’indomani dell’inizio dell’attività della Ecologica impianti, si verificarono gravi contrasti con l’amministrazione De Lucia. La Ecologica acquisì, come da prassi e da accordi, tutti i dipendenti della Tetra (la società che gestiva in precedenza il servizio ndr), ma subito si verificò il problema del mancato pagamento degli stessi. A ciò si aggiunsero le lamentele di Clemente De Lucia, all’epoca capocantiere, per la perdita di alcuni benefit economici che invece la precedente ditta gli riconosceva e lo scontro tra lo stesso Clemente De Lucia e Scialdone, per essersi quest’ultimo rifiutato di consegnare al De Lucia i formulari per la tracciabilità dei rifiuti in bianco (cioè non compilati).

Caterino ha poi raccontato che Petrone telefonava con insistenza o si recava spesso alla sede della ditta per chiedere appuntamenti con Scialdone finalizzati all’assunzione delle sei persone e che questa richiesta non venne accolta dallo Scialdone.  “Continue erano le richieste di appuntamenti, tramite sms sul mio cellulare, anche da parte dell’ex sindaco”, ha detto in aula il teste, che ha affermato, nel corso del controesame effettuato dall’avvocato di De Lucia, Federico Simoncelli, di aver appreso solo da Scialdone che anche il sindaco fosse interessato alle assunzioni. “Direttamente dal sindaco ho avuto solo ripetute lamentele per il disservizio”, ha affermato Caterino.

L’ex dipendente della Ecologica  impianti (ora trasferitosi a Montecatini) ha ricostruito alcune vicende per lui fonte di grandi tensioni: il 4 aprile arrivò all’indirizzo mail della ditta una PEC del Comune, a firma di De Lucia e Petrone, avente ad oggetto la la richiesta di una riunione in cui discutere sulla prosecuzione del servizio. Tale riunione si svolse il 9 aprile e in essa si discusse dei disservizi nella raccolta dei rifiuti e del mancato pagamento dei dipendenti.

Caterino ha riferito che pochi giorni prima fu avvicinato in strada da una persona che gli avanzò una richiesta di “attenzioni” da ottemperare a Pasqua, Natale e in estate, da lui percepita come una evidente estorsione e che, successivamente a questo episodio,  ricevette una chiamata telefonica da parte di un uomo che minacciò lui e Scialdone dicendo loro di “non farsi più vedere a San Felice e di non venire più a raccogliere l’immondizia nel Comune”. Questi episodi spinsero lui e Scialdone a porgere denuncia ai carabinieri di Caserta. “Fu Scialdone a decidere di andare al comando centrale di Caserta e non a quello di San Felice a Cancello”, ha risposto il teste alla domanda della dottoressa Cozzolino (in effetti imputato nel processo è anche l’allora comandante della stazione di Cancello Scalo, Tommaso Fraiese). In seguito i carabinieri accertarono che a compiere queste minacce fu Francesco Cioffi, uno dei dipendenti comunali che la Ecologica impianti acquisì dalla Tetra nel passaggio delle consegne.

L’avvocato Simoncelli ha posto al Caterino una serie di domande volte a ricostruire i suoi rapporti con l’ex sindaco. “Erano rapporti istituzionali”, ha detto Caterino. É comunque emerso che Caterino, Scialdone e De Lucia si recarono insieme a Roma per essere ricevuti dal sottosegretario Gioacchino Alfano, esponente di vertice di Alternativa popolare – NCD, partito di riferimento di De Lucia e che successivamente si consumò una rottura politica tra lo stesso De Lucia e Scialdone, dovuta, secondo Caterino, a contrasti sulle candidature alla Regione.