MOPASS: “IL PRECARIATO IN CAMPANIA…LA TELA DI PENELOPE”

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precari MOPASS: IL PRECARIATO IN CAMPANIA...LA TELA DI PENELOPEIn seguito alle dichiarazioni del Presidente Vincenzo De Luca in merito
alla risoluzione del precariato della sanità campana “…vi annuncio  – aveva detto il governatore – che sul numero autorizzato di 4000/4500 unità diremo ai Direttori Generali delle Aziende di attivare le procedure di stabilizzazione previste dalla norma vigente”, sembrava aprirsi finalmente uno spiraglio reale per attuare la stabilizzazione dei lavoratori precari della Sanità campana. Ma il MoPASS (Movimento dei Precari Atipici e Subordinati della Sanità) della regione Campania affermano: “Purtroppo finora, nonostante la chiara volontà espressa dallo Stato, nonché dal Consiglio Regionale con la Legge n. 10 (art. 1 comma 7) del 31 Marzo 2017 che ha previsto il censimento dei precari della Sanità, per poi definirne le modalità di stabilizzazione, appena un Direttore Generale ha provveduto ad attuare la Legge è stato fermato dagli uffici competenti. Tutto ciò dovrebbe essere ora superato grazie al Decreto Madia (Decreto n. 75 del 25 maggio 2017), esplicitato ed integrato dalla Circolare Madia (Circolare n.3/2017 del 23 novembre 2017) e dalla Legge Finanziaria 2018 (Art. 1 Comma 813). Questa recente normativa, infatti, legifera in materia di stabilizzazione del personale precario del SSN, apportando fondamentali e vantaggiosi innovazioni rispetto alla precedente Legge 208 del 2015 (art. 1 comma 543). L’art. 20 del Decreto Madia da infatti una serie di vantaggi rispetto alla Legge 208 che sono appannaggio non solo dei lavoratori ma anche dei cittadini. Dando attuazione al Decreto Madia si garantisce, innanzitutto, a tutti i precari aventi diritto di essere stabilizzati, senza lasciare a casa nessuno, rischio purtroppo non evitabile con la Legge 208, per la distribuzione non omogenea dei precari nelle diverse Aziende e nei diversi profili professionali in Campania. Si eviterebbero, inoltre, inutili selezioni pubbliche per chi le ha già sostenute. Tali procedure sarebbero dispendiose in termini economici e di tempo, in un momento critico dove il reclutamento del personale dovrebbe essere quanto più veloce possibile, oltre che umilianti per i lavoratori che non solo hanno già sostenuto una selezione pubblica, ma hanno dimostrato ogni giorno, per più di un decennio la loro professionalità. Un altro aspetto, non di minore importanza, è che applicando il Decreto Madia si lascia ogni precario al proprio posto, ciò è di fondamentale importanza per l’assistenza sanitaria, in quanto evitando lo spostamento fra le varie Aziende di tanti professionisti, ne deriverebbe un danno enorme in termine di qualità e continuità dell’assistenza. In fondo il Decreto Madia, come tutte le normative susseguitesi negli anni in materia di stabilizzazione, hanno come principio ispiratore proprio quello di preservare l’esperienza professionale acquisita dai lavoratori, per garantire non solo il lavoratore, ma in primis il cittadino.

In questo momento cruciale il MoPASS si aspetta che il Governatore che si è continuato a mostrare sempre estremamente sensibile ed attento alla problematica del precariato, con un atteggiamento degno di chi conosce intimamente il problema e riconosce che merita una “soluzione ad hoc”, intervenga immediatamente con una chiara linea di indirizzo che faccia riferimento alla più recente normativa vigente (Decreto Madia), correggendo questa tragica rotta amministrativa, tessendo la tela delle stabilizzazioni in modo che gli uffici non sfilino più i diritti dei lavoratori”.