SAN PRISCO – Si inizia in modo blando, ma con l’assenza significativa dell’assessore Sergio Sbordone, probabilmente in rotta di collisione con la maggioranza guidata dal dottore D’Angelo, per un problema prettamente personale che riguarda la sua azienda che dà lavoro a circa dieci famiglie che attendono l’esito dell’ultimo punto all’ordine del giorno per sincerarsi che da oggi potevano lavorare tranquillamente. Si inizia con il presidente del gruppo di Generazione Futura, avv. Francesco Cinotti che dopo tre assenze consecutive dall’aula consiliare, ribadisce il suo concetto, quello di non condividere l’operato della maggioranza Le Ali e Noi Valori, anche se in giunta l’assessore Morgillo rappresenta la sua lista civica. Fin qui tutto OK, poi ad un certo punto l’ingresso, nell’area riservata al popolo, di un ex consigliere comunale, candidato ultimamente in Generazione Futura e primo dei non eletti, fa irrigidire il consigliere provinciale Francesco Paolino, il quale si gira e parlotta con il Presidente del Consiglio Franco Monaco. Passano alcuni istanti e Monaco chiede ai giornalisti, per la verità due, uno con il telefonino che aveva scattato delle foto e l’altro non in possesso, di non scattare foto, fino a quando la materia non veniva regolamentata dal consiglio comunale. Intanto il consigliere Cinotti vota NO ai primi argomenti e poi abbandona il suo posto, rimanendo in aula, quindi un segnale chiaro, anche se il vice sindaco, sui debiti fuori bilancio, inerenti a sinistri fasulli, cerca di spiegare al collega di maggioranza che la percentuale di incidenti per buche, tombini, pali e altre invenzioni di professionisti locali aiutati da legali compiacenti, era diminuita del circa il 70 % nell’ultimo anno. Purtroppo l’avv. Cinotti non è convinto e rimane fuori dal suo posto. Dopo questa dichiarazione l’assessore Lina Abbate in Merola abbandona l’aula, probabilmente perché avvertiva che al settimo punto dell’ordine del giorno, modifica Regolamento urbanistico comunale vi poteva essere qualche illegalità. Quando il presidente del consiglio comunale ha illustrato brevemente l’ultimo punto all’ordine del giorno ha chiesto la parola la consigliera del Bene Comune, la dottoressa Filomena Di Felice, che nel suo intervento ha spiegato tecnicamente il NO del gruppo al provvedimento e da indiscrezioni abbiamo appreso che sull’argomento specifico, vi era stata, qualche giorno fa, una riunione in quel di Casapulla con esperti di Urbanistica e del consigliere regionale al quale fa capo il gruppo di opposizione. Alla fine dell’intervento si notava il consigliere Paolino proferire qualcosa ed a questo punto è scattata la molla tra il pubblico, con due concittadini che hanno reagito alle presunte offese, probabilmente nei confronti del gruppo Bene Comune. A calmare gli animi il presidente del consiglio e il gruppo dei Vigili Urbani Ventrigli, D’Orso e il comandante pro tempore, il quale per la verità veniva scambiato per un operatore ecologico da qualcuno presente in aula, che dopo poco veniva fatto uscire e calmato nei pressi del comando di Polizia Municipale. Il consigliere Paolino non si sentiva sicuro ed ha chiesto l’intervento dei Carabinieri, i quali sono intervenuti dopo poco, ma solo la presenza del comandante della stazione, Matteo Monaco, ha rasserenato tutti ed i lavori sono ripresi dopo una pausa di circa mezz’ora. A questo punto il gruppo del Bene Comune ha abbandonato l’aula consiliare e sono rimasti otto consiglieri di maggioranza ed il sindaco, quindi il numero a sufficienza per approvare il provvedimento.
Una brutta pagina della storia della città di San Prisco. Stamane sicuramente pioveranno querele nei confronti di colui il quale ha proferito frasi ai limiti del codice penale, specialmente da ex amministratore, ma il tutto è giustificato dalla caduta di stile di questa maggioranza, per responsabilità di qualcuno che a maggio ha stilato un accordo programmatico che non può stare più in piedi, quindi il dottore Domenico D’Angelo, per non incorrere in ulteriori esperienze negative di altri consigli comunali, farebbe bene a dimettersi per il bene della collettività. Lui, medico, persona perbene ed onesta non può continuare ad assistere a questi teatrini o a minacce continue di questo o quell’assessore che gli dice: “Se non mi fai questo, passo all’opposizione”. Il ricatto non fa parte dell’educazione ricevuta dai suoi genitori, dottore D’Angelo, lei vive del suo lavoro, quindi abbandoni la nave e continui ad assistere i bambini che hanno bisogno della sua professionalità al San Sebastiano di Caserta.
Tacco di Ghino