TURISMO E OSPITALITA’ : TANTI B&B NON IN ELENCO

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si fa presto a dire Caserta città turistica o amministrazione comunale impegnata a costruire un’economia turistica.

Il caos, l’illegalità e l’imbroglio regnano sovrani.

A proposito di ricettività a Caserta e B&B, per capire come stanno le cose ed estrapolare l’elenco delle strutture autorizzate esistenti sul territorio, occorre collegarsi all’EPT e, specificatamente al seguente link:

http://www.eptcaserta.it/wp-content/uploads/2017/10/strutture-ricettive-10-2017.pdf

L’EPT registra, all’ottobre 2017, solo 39 B&B ma per il Comune di Caserta ne esisterebbero solamente 5!

http://www.comune.caserta.it/pagina672_strutture-ricettive.html

Nella realtà, invece, basta navigare nella rete, e si scopre che a Caserta esistono almeno 66 B&B (numero finale da verificare)!

Tutto questo riconduce a un problema di legalità, concorrenza sleale e danni per chi rispetta le regole.

La Legge 17.05.1983 n. 217, “Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell’offerta turistica” ha permesso alle singole regioni italiane di disciplinare e sancire la materia attraverso proprie regolamentazioni.

Ogni regione ha legiferato come ha ritenuto, più o meno nell’ambito della normativa regionale.

In Campania è stata emanata la Legge Regionale 10 maggio 2001, n. 5 “Disciplina dell’attività di Bed and Breakfast” (BURC n. 26 del 14 maggio 2001).

Alcuni aspetti significativi della legge sono ben illustrati nel seguente link: http://www.aibba.it/aprirecampania.html

Per Caserta, oltre a un numero rilevante di strutture, come si è detto, che non compaiono nell’elenco ufficiale dell’EPT si evidenzia quanto segue:

1) Il numero di camere massimo, nell’ambito della propria abitazione, è di tre. Un notevole numero di B&B arriva ad avere anche 7 stanze (3 stanze max per i B&B; 6 per gli affittacamere, dopo si ha formalmente un hotel con le varie categorie e servizi da erogare);

2) Non si possono somministrare cibi che non siano industrialmente prodotti e confezionati. Basta navigare sulla rete per scoprire invece di tutto e di più in totale violazione di legge ed esponendo gli ospiti a non impossibili problemi sanitari;

3) Strutture dedicate, veri e propri hotel,che violano il principio giuridico del B&B la cui attività può essere esercitata dai proprietari o possessori delle abitazioni nella quali dimorano o di cui abbiano la disponibilità.

L’introduzione di una tassa di soggiorno (es. 1 €/notte) con vincolo di scopo (miglioramento dell’arredo urbano e dei servizi pubblici per i turisti) consentirebbe il doppio risultato di controllare le strutture (tutte) e di assicurare un’entrata al Comune importante per il settore.

Ci sarebbero molte cosa da dire. Si incominci con l’evasione fiscale, la competizione scorretta e la confusione enorme che c’è in città e di cui si può facilmente rilevare leggendo qua e là le recensioni dei turisti (nella ristorazione, nell’accoglienza, nei servizi pubblici offerti, ecc.).

Solo per fare un esempio. In Gran Bretagna esperti nominati dall’amministrazione girano in anonimato per i B&B sparsi nel territorio, dormono una notte e rilevano tutti gli eventuali problemi emersi; quindi si manifestano ai proprietari e concedono un certo numero di settimane per rimuovere i problemi e/o le irregolarità rilevate. Dopo quel periodo, tornano nella struttura e se non ha provveduto anche a uno sola delle contestazioni emettono un provvedimento di chiusura.