PROCESSO DE LUCIA: LA TRUFFA DEL PESO DEI RIFIUTI GONFIATO

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INQUISITO L’EX COMANDANTE DEI CC ACCUSATO DI AVER OMESSO I CONTROLLI IN CAMBIO DI DUE APPARTAMENTI

di Francesco Capo

L’attuale abitazione dove vive l’ex maresciallo dei Carabinieri della stazione di Cancello, Tommaso Fraiese, era di proprietà della moglie di Andrea De Lucia, titolare della D.L. Group e uno degli imputati nel processo De Lucia, noto ormai come la Tangentopoli a San Felice. A rivelare la circostanza è stato l’attuale comandante della stazione dei carabinieri del Comune della valle Suessola, Giancarlo Sangiovanni nel corso della sua testimonianza.

Andrea De Lucia è accusato di corruzione, reati edilizi e di aver effettuato illeciti finanziamenti all’ex sindaco di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, ottenendo in cambio diversi favori, come la concessione di  un bene immobile. Fraiese è invece accusato  di aver omesso, in qualità di pubblico ufficiale, i controlli e il sequestro di opere edilizie abusive e aver ottenuto in cambio la proprietà di due appartamenti in un complesso costruito dal De Lucia.

Il pubblico ministero Gerardina Cozzolino e gli avvocati dei diversi imputati hanno poi interrogato Antonio Nuzzo, dipendente del Comune al settore ecologia e l’attuale dirigente del settore ecologia, Andrea Sgambato sulla vicenda della falsificazione della pesatura dei rifiuti organici per cui è sotto processo l’ex dirigente del Comune Antonio Basilicata.

Secondo l’accusa Basilicata avrebbe falsificato nel 2014 e fino all’agosto 2015 i moduli relativi al peso dei rifiuti organici facendo così ottenere somme maggiori di danaro alla ditta Fratelli Balsamo, affidataria del servizio di smaltimento dei rifiuti e pagata proprio in base al peso degli stessi.

Il dipendente comunale Nuzzo ha raccontato di aver riscontrato proprio nell’anno 2014 un anomalo aumento del peso dell’umido che era passato da 2433 tonnellate del 2013 a 3239 tonnellate nel 2014 e di aver segnalato diverse volte questa circostanza al suo capo, l’ingegnere Basilicata, ottenendo come risposta da parte di quest’ultimo di “non interessarsi di ciò e limitarsi a fare il suo lavoro di inserimento di dati”.

Nuzzo ha poi riferito che, sotto la dirigenza del Basilicata, la prassi era che riceveva da Clemente De Lucia, allora vice sindaco con delega all’ecologia, in un blocco chiuso i FIR (cioè i formulari di identificazione dei rifiuti) già compilati.

L’avvocato Pietro Romano, difensore di Basilicata, ha chiesto e ottenuto l’acquisizione al fascicolo del processo di un atto da cui risulterebbero l’assegnazione che Basilicata avrebbe fatto al Nuzzo di una serie di responsabilità.

Sulla stessa vicenda Andrea Sgambato, l’attuale responsabile del settore ecologia ha riferito che, una volta insediatosi nell’agosto del 2015, decise di bloccare i pagamenti alla ditta Balsamo per aver riscontrato anomalie sulla pesatura e di aver preteso che i formulari venissero consegnati dalla ditta al Comuen giorno per giorno e non una volta al mese come in precedenza.

Sgambato ha raccontato che in passato era ragioniere del Comune di San Felice e che, a causa di contrasti con il sindaco De Lucia, venne da quest’ultimo destituito dall’incarico e trasferito all’ufficio della polizia comunale. Questa decisione gli causò un periodo di depressione che lo tenne lontano dal lavoro per lungo tempo. Il suo rientro in Comune avvenne solo nell’agosto del 2015, su chiamata del segretario generale per ricoprire la carica di responsabile dell’ecologia. Sgambato ha affermato di essere amico di Carmine Palmieri (avversario politico di Pasquale De Lucia), in quanto questi è stato testimone di nozze di sua sorella e che gli atti che diede al Palmieri rientravano nel diritto di questi, previsto per legge, di avere libero accesso agli stessi in quanto consigliere comunale.

L’avvocato Federico Simoncelli, che difende Pasquale De Lucia, ha chiesto a Sgambato se l’ex sindaco abbia mai chiesto a lui la commissione di illeciti. Sgambato ha risposto che lui mai li avrebbe commessi e che comunque il sindaco non gli ha mai chiesto la commissione di atti illeciti.

L’avvocato Massimo Loffredo, difensore di Massimo Balsamo, ha cercato di dimostrare che l’aumento del peso dei rifiuti organici fosse dovuto all’errata esecuzione della raccolta da parte dei cittadini sanfeliciani.