PAVENTATO LICENZIAMENTO DI 150 LAVORATORI DITTE PULIZIE ASL, CENTRO RIFUGIATI DI VIA ROMA, MATRIMONI ALLA REGGIA…MA VA TUTTO BENE!
La canzonetta, afferma Il Cerusico, era cara a quelli della generazione precedente alla mia; era di origine francese. In Italia la cantava Nunzio Filogamo, palermitano, amabile presentatore delle prime edizioni del Festival di Sanremo. Il titolo era ammiccante e intrigante, leggero e facile da ricordare: «Tutto va ben, madama la marchesa». La storiella che faceva da filo conduttore era esile, ma con un’anima ironica di un qualche spessore. Una allegra marchesa lascia il suo castello e va a folleggiare a Parigi; ma non dimentica i suoi interessi e, ogni sera, telefona al fido Battista e gli chiede notizie. Questi, puntualmente, risponde che «tutto va ben». Tranne qualche piccolo particolare: che la sua amata cavallina è morta, che le stalle si sono incendiate, che un’ala del castello è crollata, che il marito marchese si è suicidato, e che lei – la marchesa – è praticamente rovinata. Ma, a parte ciò, «tutto va ben, madama la marchesa».
Ecco, questa potrebbe essere una sintetica rappresentazione di quanto accaduto in queste ultime settimane a Caserta. Almeno a leggere certi giornali. Il Cerusico, però, come suo solito, non se ne capacita. Eppure, da Il Mattino del 09 gennaio si legge: “Pulizie ASL, raggiunto compromesso ditte-sindacati”. Sottotitolo: “Ritirata l’ipotesi del licenziamento”. L’ipotesi? È una storia vecchia quella degli appalti per le pulizie nelle strutture sanitarie dell’ASL di Caserta. E come dimenticare le retate dei carabinieri dell’epoca Grillo!? Come dimenticare i viaggi a Sharm el Sheikh!? C’è ancora qualche alto Dirigente che abita le stanze di Via Unità Italiana, immortalato in alta uniforme proprio con Grillo. Il Cerusico, tra le sue scartoffie trova ancora qualche fotografia e qualche articolo dell’Espresso, proprio relativo a questi Dirigenti amanti del sole egiziano, emuli di quel “Tripoli bel suol d’amore”. Quindi, parlando di pulizie, chi ci rimette? Chi vive di ansia, di paure, di precarietà economica e psicologica? I lavoratori, naturalmente. Ma chi ha imbastito le gare di appalto, si chiede Il Cerusico? Chi è, che in corso d’opera, pretende la pulizia anche di piazzali vari non computati e non previsti in sede di gara? Chi è che, improvvidamente (?) ha appaltato il servizio al “massimo ribasso” senza probabilmente nemmeno aver “studiato la concorrenza, i ribassi di gara nella zona? Questo oggi non viene eseguito ad arte o nemmeno eseguito; raramente viene dedicato del tempo a questa fase importantissima”! “Abbiamo sempre fatto così, abbiamo sempre utilizzato lo stesso criterio e i moduli che ci vengono forniti dalla Stazione Appaltante, anche se sono complicati e ripetitivi, tanto ho tutto il tempo che mi serve per prepararli, tanto io vengo pagato lo stesso, sia che ci metta un’ora, sia che ci metta 4 ore oppure un giorno per preparare la documentazione di gara. Siamo già a posto così, non è necessario altro”. Tanto le ore decurtate sono quelle dei lavoratori, i quali, saranno impossibilitati a pulire quanto appaltato così come previsto…..E pensare che già nel 2009 l’Associazione delle Libere Professioni (Geologi, Federarchitetti, CNAPPC, CNI, OICE, etc.) produssero un documento che metteva in guardia l’uso del massimo ribasso! «tutto va ben, madama la marchesa».
In quanto alla vicenda sull’individuazione di appartamenti in Via Roma da destinare a “Centro per rifugiati”, sempre da quotidiani locali (CasertaCE.net 08.01.2018), Il Cerusico si imbatte in una lunghissima lettera inviata da Don Antonello Giannotti. Lettera molto esaustiva e chiarificatrice della problematica sollevata da alcuni inquilini. Don Antonello è persona molto conosciuta e riconosciuta dal Cerusico. Un esempio, un faro di instancabile dedizione. Ma Il Cerusico, è rozzo, è elementare, non va oltre il due più due. E legge e rilegge la lettera di Don Antonello. I rifugiati “…..insegnano inglese e francese ai bambini dei quartieri popolari, aiutano a fare il doposcuola, accompagnano a piedi i bambini a scuola come accompagnatori del piedibus, partecipano ad iniziative di riqualificazione del territorio, ed insegnano musica e balli in laboratori per minori svantaggiati….. La metratura dei due appartamenti, tra l’altro, è amplissima. E il numero decisamente appropriato, nel pieno rispetto di tutte le norme di accoglienza, e certificate dal tecnico del comune incaricato proprio del controllo degli standard d’accoglienza…Le stesse argomentazioni da loro (condomini) esposte in certi momenti ci sono sembrate decisamente eccessive e basate più su pregiudizi che su pericoli reali. E ci rendiamo conto che non sia neanche del tutto colpa loro: viviamo in un’Italia in cui l’informazione amplifica ogni singolo problema e porta il cittadino a temere il fenomeno migratorio, percependolo solo come minaccia e non in tutta la sua incredibile complessità”. All’apparenza, nulla da eccepire! Il Cerusico, però, essendo ignorante, prova ad informarsi sulla percezione del potenziale pericolo. Pedibus, uguale bambini. Bambini uguale tutela/sanitaria/vaccinazioni. E non solo i bambini, bensì gli stessi migranti! Chi tutela entrambi? Don Antonello, a giusta ragione parla di norme, certificazioni comunali. Non volendo, dimentica le certificazioni sanitarie…. E, pensare, che basterebbe coinvolgere un certo Sportello STP, anni fa istituito presso l’ASL di Caserta, e chissà…..dare, così, ulteriori garanzie a tutti. Non è il Cerusico che si allarma o vuole allarmare, perché egli ricorda di aver letto che: “Ragusa – 18/09/2014. Impossibile fare una diagnosi sulle condizioni degli immigrati appena sbarcati. Lo denuncia un documento dell’Area di Igiene sanità pubblica del presidio di Porto Empedocle (Agrigento), tra le zone siciliane maggiormente flagellate dal continuo flusso migratorio che assalta le nostre coste. A preoccupare le forze dell’ordine è il fatto che stiamo parlando della certificazione di idoneità sanitaria che permette l’immissione degli extracomunitari nei centri di accoglienza.
In pratica un pass senza il quale l’immigrato non può iniziare il suo percorso in Italia, fatto di varie tappe, prima tra tutte proprio l’ospitalità in un centro d’accoglienza. «Non è possibile raccogliere dati anamnestici in assenza di interprete – si legge nel documento – e non essendo possibile effettuare esami di laboratorio o strumentali non si escludono patologie di carattere trasmissivo o diffusivo che siano in fase di incubazione o quiescenza». La frase successiva, che dovrebbe servire da rassicurazione sull’assenza di malattie nel gruppo di stranieri appena sbarcati e sottoposti a controllo sanitario, desta invece profondo «sconcerto», come evidenzia il segretario generale del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia), Giuseppe Tiani, il primo ad avere tra le mani il famigerato modulo di certificazione. È stato proprio lui a sollevare la questione, che appare quantomai seria e grave. «Non si rilevano segni o sintomi riferibili a malattie cutanee o diffusive allo stato florido», recita infatti una frase del documento, come se l’unico modo per individuare un’eventuale malattia, fosse il vedere a occhio nudo una bolla, un’irritazione o una pustola. E qui, forse, che Don Antonello dovrebbe essere più comprensivo quando afferma che “viviamo in un’Italia in cui l’informazione amplifica ogni singolo problema e porta il cittadino a temere il fenomeno migratorio, percependolo solo come minaccia e non in tutta la sua incredibile complessità”. Complessità, appunto. O meglio, prevenire è meglio che curare. E Il Cerusico, ne sa qualcosa….. «tutto va ben, madama la marchesa».
Ora, però, trattiamo di un altro migrante. Ci riferiamo a quel Mauro Felicori, emigrato dall’Emilia Romagna per giungere a trovar miglior fortuna, qui a Caserta. Che dire sulla vicenda del matrimonio nel Palazzo della Reggia? Il Cerusico, stravaccato sul suo divano, gode e s’incazza di fronte ad uno degli esempi più rari di vero momento culturale trasmesso dalla televisione di Stato: “Meraviglie” e la Penisola dei Tesori di Alberto Angela. E qui, Il Cerusico, è completamente disarmato, nauseato, schifato, disgustato, stomacato…..Non tanto, per quanto permesso ed accaduto in quell’incanto che è la Reggia, bensì, per l’ignoranza, la sciatteria, l’osannare di tanti casertani alla “calata del barbaro di Bologna”. D’altronde è nel costume di tanti. Lo fecero con i “liberatori” quando bombardarono l’Abbazia di Montecassino, lo fecero con i “palazzinari democristiani” quando violentarono la Valle dei Templi di Agrigento, lo fecero ancora quando altri “dell’intellighenzia” nostrana riempirono Piazza Plebiscito di montagne di sale e di teschi umani o quando architetti ruffiani realizzarono le Vele di Secondigliano…Lo fecero quando una certa Boldrini auspicò l’abbattimento di tutti i manufatti di epoca fascista (comprese le bonifiche). Il Cerusico, ignorante, ne sa tante, ma tante, che quella di Felicori che ammalia con il suo accento romagnolo i nostrani lacchè, la può considerare ben poca cosa. Sono trascorsi ormai decenni, abbiamo imparato (?) tante lingue, tante nuove mode, si viaggia tanto, ma la dignità della serietà è una virtù rimasta solo ad una sparuta rappresentanza. «tutto va ben, madama la marchesa».