AVERSA – DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE: FAVORITISMI & ARROGANZA, IL NURSING UP REITERA LE DENUNCIE

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di Francesca Nardi

Gran bella cosa la trasparenza …gran bella cosa l’onestà intellettuale… gran bella cosa la gestione del potere, quando non manda a gambe all’aria le altre due…Ed il Dipartimento di Salute Mentale di Aversa torna a captare la nostra attenzione …Infatti,  dopo quasi due anni di ostinato silenzio da parte del direttore del DSM, appunto, Luigi Carizzone, e della direzione generale, alle legittime richieste del Nursing Up, la responsabile Rosa Nuzzo, si è vista costretta a reiterare le denunce poste in essere nel corso degli ultimi diciotto mesi.I fatti: in data 22 febbraio 2016, la responsabile Rosa Nuzzo chiedeva al dottor Carizzone, con nota prot.56662/Asl le disposizioni in vigore e le modalità di attuazione della scelta degli infermieri partecipanti ai progetti varati dall’Ente de quo. Rosa Nuzzo sottolineava il carattere di urgenza e necessità della richiesta che richiedeva un riscontro altrettanto celere, al fine di determinare la corretta e trasparente applicazione delle norme in materia e nel rispetto del principio di perequazione sia in termini di sviluppo della professionalità di ciascun dipendente ed anche in termini di compenso economico. Fin qui la nota del Nursing up che evidentemente non riusciva gradita alla direzione del DSM…Infatti il dottor Carizzone, in data 24 marzo 2016 rispondeva con un “diniego di accesso” ai richiesti atti amministrativi. La richiesta del Nursing up, a noi profani, risultava essere “serenamente” legittima ed ancora oggi ci chiediamo i motivi per i quali il dottor Carizzone abbia risposto: picche…Naturalmente si trattava di un “picche” assai articolato,  con opportuna citazione di leggi e norme e addirittura intuizioni magnetiche  sulle finalità, evidenti nella richiesta, che secondo il dottor Carizzone la rendevano inammissibile. Misteri della fede aversana…Ma…proseguiamo…In data20 dicembre 2016, quindi dieci mesi dopo il “niet” di Carizzonecui aveva fatto seguito un devastante silenzio, il Nursing up denuncia la condotta illegittima dello stesso ed i gravi pregiudizi economici che ne sarebbero derivati per l’Ente e naturalmente l’abuso di potere.

“Il dottor Carizzone –si legge nella nota inviata al direttore generale dell’Asl, ai Revisori dei Conti, al Nucleo di valutazione, alla Corte dei Conti   alla Procura generale di Npoli ed al direttore stesso del DSM- con provvedimento dell’11.01.2016 procedeva ad individuare due coordinatori, uno per la sfera della dirigenza medica e l’altra unità esclusivamente per la sfera del comparto infermieristico, infermiere Ferrandino Raffaele. Orbene, si continua a leggere nella comunicazione di servizio:…si dispone che tutti i servizi afferenti a questo Dipartimento per qualsiasi problematica inerente la gestione sanitaria possono contattare per ognuno per la propria competenza le due unità sopra menzionate…conclude: si precisa inoltre di osservare il divieto assoluto nel contattare il direttore del Dipartimento per le problematiche di cui sopra”. La nota del sindacato continua evidenziando: “ Non risulta che esista in pianta organica una figura che avochi a sé i poteri del direttore di dipartimento, ma ancora più sconvolgente si rileva il fatto che il preposto per il comparto infermieristico risulta già impiegato quale infermiere all’SPDC del P:O: di Aversa e risulta responsabile dei progetti REMS  dello stesso DSM in indirizzo: dunque risulta destinatario di diversi emolumenti economici, il cui cumulo ci appare inverosimile! In tale struttura risultano già presenti coordinatori con altrettante posizioni organizzative e ciascuno destinatario degli emolumenti dovuti, come per legge. Si rileva una situazione configurante condotte illegittime ed arbitrarie, laddove tale preposto, tra l’altro rappresentante sindacale, dunque oggettivamente in regime di conflitto d’interesse ed incompatibilità che con la funzione di super coordinatore assegnatagli dal Carizzone pone in essere condotte atte a creare proseliti sindacali, utilizzando strumenti in maniera sperequativa tra i dipendenti.Difatti, ad esempio per due-tre posti letto presenti dispone reperibilità finoa tre, ciò solo per favorire alcuni rispetto ad altri! Il tutto senzaalcun controllo dunque in piena modalità di caporalato! La condizione de qua denota oggettiva illegalità sia nella strutturazione organizzativa delle funzioni che risultano doppioni con un grave dispendio economico…ed altresì nella gestione ancorata a favoritismi, nonché grandemente accentratrice con lo scopo unico di utilizzare le funzioni pubbliche per interessi provati e/o corporativi svuotando di significato, il principio del corretto andamento della P:A: nonché quello della trasparenza e buona fede”. Il Nursing up nella persona della sua coordinatrice Rosa Nuzzo chiedeva di porre in essere, ad hora, provvedimenti al fine di ripristinare il corretto e legale svolgimento delle funzioni dei soggetti del DSM nonché a sanare il dispendio economico dell’Asl. Ovviamente non succede nulla…lettera morta…l’arroganza del potere glorifica se stessa…In data 16 gennaio 2017 il Nursing up reitera le denunce rimaste inevase e ne aggiunge altre…La coordinatrice denuncia che il Dsm viene gestito in maniera illegittima e rileva “…una gestione clientelare e non confacente alle esigenze dell’assistenza, nonché si legge una grave sperequazione di trattamento tra i dipendenti da un lato ed una moltiplicazione di incarichi ed attribuzione di progetti a pochissimi soggetti. Ciò in aperto dispregio delle norme anticorruzione.” In verità all’Asl non sanno cosa siano le norme anticorruzione anzi…probabilmente ritengono che il responsabile delle stesse possa variarle a piacimento…La Nuzzo denuncia un decadimento assoluto della buona pratica della gestione della res publica che crea nocumento all’utenza. La creazione dei cosiddetti fortini dei super raccomandati determina “illegittimamente anche le sorti di operatori che non hanno alcuna voce in capitolo”. Il Nursing up ha quindi chiesto al direttore generale dell’Asl di adoperarsi affinché nell’ottica della gestione oculata dei fondi si formalizzi un piano corretto e consono alle esigenze del territorio, tenendo in debito conto ogni figura professionale e di regolare le erogazioni economiche che allo stato costituiscono un grave dispendio di risorse per incarichi non svolti e funzioni attribuite in “doppione”. La speranza di ripristinare un minimo di correttezza doveva infrangersi contro la barriera di un ostinato silenzio…la Direzione generale direttamente investita del problema  evidentemente sta scegliendo il prossimo testimonial e quindi non può essere disturbata…macchissenefrega della giustizia, della correttezza, della diversità di giudizio…ma tutto sommato cosa aspettarsi da chi sceglie come testimonial dell’Asl uno che ha fatto la campagna contro i vaccini?…continuiamo a chiedere donazioni di sangue esponendo come brand il vampiro…