MARCIANISE – Nell’ambito della costante attività di controllo del territorio volta alla repressione di fenomeni illeciti, nel pomeriggio di ieri, nell’area industriale di Marcianise, personale del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha intercettato e sottoposto a controllo un furgone condotto da un cittadino marocchino.
All’interno del mezzo erano stipati decine di imballi contenenti ognuno 12 scatole di scarpe. All’esame visivo della merce e del relativo confezionamento emergeva che si trattava di una partita di scarpe sportive contraffatte, con i marchi ADIDAS e NIKE. Scortato il mezzo in caserma, ulteriori accertamenti, anche documentali, permettevano di risalire alla provenienza delle merce illecita, risultata prodotta in Cina e importata attraverso la Spagna.
L’immediato sopralluogo presso il corriere di spedizione da cui erano state appena ritirate permetteva di intercettare un ulteriore carico in attesa di consegna, avente le medesime caratteristiche qualitative e quantitative.
In totale sono state sequestrate 1.600 paia di scarpe sportive, di particolare richiamo commerciale trattandosi dei modelli di moda e particolarmente ambiti dai ragazzi. Le confezioni erano già pronte per essere immesse sul mercato illegale delle province di Caserta e Napoli.
All’esito delle operazioni, la merce contraffatta, per un valore di circa 50.000 euro, è stata sottoposta a sequestro, mentre il soggetto responsabile del traffico illecito, S.M. cittadino marocchino di 30 anni, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione della competente Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per i reati di ricettazione e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
Sono in corso le indagini per risalire ai canali di importazione della merce contraffatta e per individuare eventuali altri responsabili del commercio illecito.
Questa operazione testimonia ancora una volta la diffusione e la pervasività nel nostro territorio del fenomeno della vendita di prodotti con marchi contraffatti, che provoca ingenti danni alle aziende produttive, ma anche ai commercianti al dettaglio, concessionari ufficiali dei marchi di moda.