CASERTA IN FONDO ALLA FILA…IL FIORE DI LOTO DETURPATO DALLE SPINE DELLA PROVINCIA…

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di Francesca Nardi

Una classifica ci “concede” l’ultimo posto …l’alternativa più onorevole sarebbe quella di non calcolarci in assoluto…che è esattamente quello che ci meritiamo. Il sindaco di Caserta invece,

emilio forte CASERTA IN FONDO ALLA FILA…IL FIORE DI LOTO DETURPATO DALLE SPINE DELLA PROVINCIA…
Il sindacalista e dipendente del Cab, EMILIO FORTE

sostiene che questo “scioro” sia deturpato dai peccati della provincia…

“Marino qualche volta è uscito da Caserta?, la provincia penalizza il capoluogo…per tanti comuni della provincia è esattamente il contrario. In tanti dei 104 comuni della provincia si conservano abitudini e atteggiamenti sociali che nel “capoluogo” sono sconosciuti! Continuiamo a puntare sempre il dito verso gli altri…indecente classe politica…”

 Un commento “essenziale” quello di Emilio Forte, semplice e lineare….il commento di chi, per troppo tempo ha dovuto commentare, spiegare e persino giustificare gli altrui errori, gli altrui tradimenti, per avere la forza di andare avanti e raccontare una storia di miserie ordite, forse per sordida convenienza…E’ un sindacalista e dipendente del Cab, Emilio Forte,  quel tristemente famoso Consorzio Aurunco di Bonifica che registra ad oggi più di 40 stipendi arretrati ai suoi dipendenti. Una storia che merita di essere raccontata dal principio, senza infingimenti, senza distorsioni politiche, senza sconti, una storia che abbatta infine quella barriera che si vorrebbe insormontabile, tra ciò che si è compiuto e secondo una scuola di pensiero, sarebbe meglio dimenticare, e l’esigenza di squarciare il silenzio e riposizionare le pietre del mosaico. Lo faremo, spinti ed esortati dalla stanchezza evidente del commento di oggi, per impedire che la stanchezza di Emilio Forte e di quelli che come lui sono stati calpestati dalla democrazia delle Idee, continuino da arieggiare questi quattro vocaboli, senza doppie e sgrammaticati, che chiamano superbamente “pensiero compiuto”.

“Classe politica indecente”, conclude Emilio Forte, bontà sua, e diventa addirittura un eufemismo, dinanzi allo sconquasso contrabbandato per dialettica interna, in cui versano i partiti che, a furia di sgambetti l’uno e di nomine a “zeffunno” l’altro, si preparano alla vigilia elettorale, rosea anticamera del giorno più buio… che non mancherà di arrivare. E torniamo alle colpe presunte dei padri che cadono sui figli…Ma non sarebbe stato più elegante che il sindaco Marino, avesse dichiarato, se proprio doveva dichiarare qualcosa, dinanzi allo sfascio: “Cerchiamo, tutti insieme, con uno scatto di orgoglio, di risalire la classifica…facciamo vedere a tutti chi siamo…” Macché…la colpa è sempre di qualcun altro…che avvilimento…