CASAGIOVE – “No al biodigestore a Ponteselice”: è il coro unanime
che si innalza nel consiglio comunale straordinario, indetto dall’Amministrazione di Casagiove. All’evento, organizzato in via eccezionale, per ribadire il proprio dissenso alla realizzazione dell’impianto, hanno partecipato le varie autorità territoriali che sono toccate in prima persona dall’argomento. Ponteselice è un’area vasta che è situata tra i Comuni di Casagiove, Caserta, San Nicola La Strada, Recale e Capodrise, per cui ognuno di questi enti ha dato adesione al consiglio comunale straordinario. Di fatti hanno preso la parola il sindaco di San Nicola La Strada Vito Marotta, il sindaco di Recale Raffaele Porfidia ed il consigliere comunale di Caserta Francesco Apperti. Al di là delle figure locali, sono intervenuti la senatrice Lucia Esposito ed il consigliere regionale Gianpiero Zinzi che, orgogliosi di essere stati invitati, hanno rivendicato il loro pieno appoggio ad una campagna contro il biodigestore che ottiene sempre più consensi.
Alla votazione finale tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, hanno approvato all’unanimità la delibera consiliare che conferma il dissenso alla localizzazione del biodigestore. Per il consiglio casagiovese hanno preso la parola gli assessori Lucia Carla Savignano e Giovanni Russo ed i consiglieri di minoranza Danilo D’Angelo, Giuseppe Ianniello e Loredana De Lellis. Assenti per la maggioranza Alessandra Ammirati, per la minoranza Marianna Barattini. Presenti nella Sala Consiliare del Comune di Casagiove il comandante dell’Arma dei Carabinieri Antonio Coppola, don Stefano Giaquinto, i componenti di numerose associazioni cittadine, i dirigenti locali del Pd e tanti i cittadini, i quali hanno presieduto all’appuntamento ed hanno assistito ad una dichiarazione ufficiale, forte e decisa, da parte del corpo politico cittadino contro l’ultima minaccia.
Univoco il pensiero del sindaco Roberto Corsale: “La nostra è una voce di coscienza, una voce di sostanza verso un argomento molto importante. La volontà di Casagiove è quella di contribuire al ciclo integrato dei rifiuti ma non sono questi i modi. E’ giunto il momento che la Campania si riscatti dall’onta del marchio fazioso, messo negli ultimi decenni, per una serie di motivi di incapacità. Ora spetta a noi saper dire di no ad un pericolo, pur ribadendo che siamo d’accordo a dare un contributo fattivo per il completamento del sistema del ciclo integrato dei rifiuti. Non siamo d’accordo sul modo di localizzare la sede, se non per il semplice fatto che la scelta vada in contrasto con il nostro indirizzo politico che, come Amministrazione, abbiamo inteso operare sin dal primo giorno. La nostra è una battaglia legata alla Reggia di Caserta, uno dei monumenti più importanti del Mondo, per valorizzare il prodotto del turismo e riscattare quell’identità troppo spesso bistrattata. Pertanto il discorso di filiera per attrarre turismo stride terribilmente con la volontà di realizzare a pochi centinaia di metri dal monumento vanvitelliano un biodigestore: uno strumento che ha un’utilità straordinaria ma che, in questa zona, rischia di produrre dei disastri ambientali. Per tutti questi motivi diciamo no alla realizzazione del biodigestore a Ponteselice e chiediamo che la localizzazione venga effettuata nei modi e nei tempi più giusti”.
A tal riguardo la senatrice Lucia Esposito ammette: “Ponteselice non è un luogo idoneo ad ospitare un impianto di trattamento dei rifiuti. Bisogna trovare una soluzione diversa per la localizzazione. Su certe tematiche tutti andiamo verso la stessa direzione, ora è tempo che i nostri sentimenti si traducano in azioni concrete. Siamo d’accordo per la costruzione di impianti, non siamo d’accordo per Ponteselice. I sindaci qui presenti stanno confermando la loro posizione netta contro il biodigestore, a salvaguardia della salute dei propri concittadini”. Sulla falsariga il consigliere regionale Gianpiero Zinzi: “Non basta che facciamo una testimonianza, non basta che venga presa una posizione quest’oggi. I sindaci devono mettere in campo degli atti propedeutici e far valere la propria posizione politica nella sede deputata al dibattito, qual è il consiglio regionale della Campania. Sono dell’opinione che sia necessaria un’azione sinergica che vada al di là dei nostri colori politici, perché in ballo c’è il futuro di tutti, qualsiasi sia l’area politica di appartenenza”.