La città è allagata, un’atmosfera lagunare ma molto poco romantica, da ieri aleggia da queste parti ed avvolge pensieri, parole, destini ed imprecazioni, raccontando un disagio antico ma soprattutto un’antica ribellione fine a se stessa, sedata automaticamente dal primo raggio di sole che anche questa volta non tarderà ad arrivare ed a fare giustizia sommaria della rabbia… Cronaca di una domenica italiana, il cui corso naturale e storico: “la mamma, la partita e la pizza”, è stato parzialmente interrotto dalla pioggia…Piove e pensando a D’Annunzio, “dalle nuvole sparse” e nella tromba dell’ascensore di alcuni eleganti condomini, piove “sulle tamerici salmastre” e qualcuno decide di andare a nuoto a casa di sua madre perché è domenica e ci deve andare, “piove sui nostri volti silvani” e qualcun altro tira fuori gli stivaloni verdi che non usa più da quando era socio della Fips e si appresta a guadare Corso Trieste… qualcun altro ancora, si piazza sul balconcino di casa e filma il torrente in piena che scorre al posto della strada…i vari sottopassi sono lunghe vie liquide e tenebrose in cui avventurarsi appare un vero e proprio azzardo, piove e saltano i tombini rovesciando sul mondo in attesa, liquami ed il resto, piove ovunque, persino sulla memoria di chi si affanna a contestare l’attuale amministrazione… il tutto finirà sui social a foraggiare le minoranze poco
illuminate dei consigli comunali di riferimento…Infatti, è appena il caso di sottolineare che nel 1994…un ricordo a caso, ma calzante…quando pioveva in Via Acquaviva si verificava un vero e proprio disastro… sistema fognario in tilt, i tombini saltavano e l’acqua allagava i negozi fronte strada, con danni conseguenziali di particolare entità…si assisteva alla rincorsa degli animaletti delle fogne che saltavano e sguazzavano …ed era un vero e proprio spasso stare a guardare …da lontano…
Ci si chiede cosa sia cambiato oggi e, se sia intelligente prendersela con l’amministrazione di turno, quando non siamo stati capaci di mettere insieme una adeguata e degna protesta che si traducesse in scelta qualificata dei nostri tribuni e successiva richiesta di un puntuale resoconto della posa in opera delle promesse elettorali.