di Francesca Nardi
Il Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, probabile cultore dei regimi totalitari, tra i molti e casuali colpi di fortuna che gli hanno, sin qui, evitato critiche corrosive o qualcosa di peggio, dovrebbe, soprattutto, essere grato a quell’impagabile senso dell’umorismo che, preservando lui dal peggio, salva noi dalla disperazione…e da qualche espressione verbale di troppo…Fatto è che sull’onda nostalgica delle purghe staliniane, che, a quanto pare, esercitano sul manager ospedaliero, un fascino intrigante, il nostro eroe, dopo avere sparso in giro, con modalità di ritorno, alcuni fogli utili alla propaganda di regime, non pago, ha pensato bene di estirpare sul nascere, ogni qualsiasi, possibile singulto contrario e persistente, al buon andamento e concretizzazione dei diktat impartiti dalla Duma che presiede o dovrebbe…al governo dell’Azienda ad Alta Specializzazione…Consigliato evidentemente da esperti del “#facciotuttoiocosìnonfaccioniente”, Mario Nicola Vittorio Ferrante per grazia di Vincenzo De Luca e volontà sempre di Vincenzo De Luca, supermanager dell’ospedale casertano, ha pensato bene di applicare, nei reparti ospedalieri, attraverso un gruppo mal selezionato di scherani addestrati in fretta e per l’occasione, l’osservazione scientifica della personalità e ciò che ne deriva, così come è previsto per i penitenziari…E quindi, nello “sganasciamento”, poco elegante ma generale, apprendiamo che un gruppo di non ben identificati signori, che, sopperendo alla mancanza di autorizzazione con il cipiglio e la voce grossa, da qualche giorno si aggira nei vari reparti osservando, prendendo nota e sibilando consigli con atteggiamento minaccioso… Dopo lo stupore, il divertimento, la meraviglia e la vergogna in nome e per conto di chi a quanto pare non si vergogna, il sindacato delle professioni sanitarie Nursing Up, nella persona del coordinatore provinciale Rosa Nuzzo, ha inviato una denuncia alla Procura della Repubblica, alla Direzione provinciale del Lavoro, al Prefetto di Caserta e per conoscenza al Direttore Generale ferrante ed al responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Aorn. Nella denuncia si legge:
“Il Nursing up nella persona del coordinatore provinciale Rosa Nuzzo con la presente rileva quanto segue: Ed invero, la istante denuncia che da circa un mese, nell’Aorn di Caserta, durante lo svolgimento delle ore lavorative nelle UU.OO gli infermieri ed operatori tutti si vedono invadere i corridoi, nonché le stanze dei degenti da soggetti, non identificati né identificabili, che senza richiesta, né autorizzazione alcuna, si aggirano tra degenti, nelle medicherie, nonché nei corridoi. Tali personaggi, a richiesta dei presenti, non si presentano, affermando solo che sarebbero stati comandati e ciò con fare minaccioso e di sfida, altresì finendo per interrompere le attività dell’U.O. e disturbando i degenti nelle stanze. Tali fatti da ultimo risultano più frequenti e questi oggetti non conosciuti si acclarano sempre più aggressivi ed invadenti. Altresì vi è un personaggio direttore esecutivo di contratto peri rifiuti speciali, che arbitrariamente si rivolge ai colleghi infermieri con afre minaccioso affermando che avrebbe avuto pieni poteri rappresentando al direzione sanitaria in ogni controllo, a mezzo di una delega per controllare i colleghi per poter essere a suo dire, gli occhi e le orecchie del direttore sanitario, atteso che questi si fiderebbe di lui perché lo conoscerebbe bene! Si precisa che di ciò veniva già reso edotto il direttore generale, ma ad oggi, tali fatti si ripetono costantemente! All’uopo l’istante denuncia la condotta del Direttore Generale nonché del Direttore sanitario che non garantiscono la sicurezza dei dipendenti nonché la serenità dei degenti, la stessa privacy e al correttezza nell’espletamento delle funzioni di ordine pubblico. L’Aorn risulta divenuto non un luogo di cura, bensì la casa di qualcuno che crede di esercitare poteri “camorristici” trincerandosi dietro vere o false deleghe! Tali fatti in primis sono da chiarirsi in riferimento alle prerogative di questi soggetti circa la possibilità di questi di intrufolarsi nei reparti, senza essere chiamati, in assenza di un ordine in tal senso, non presentandosi, né con cartellino esposto, né proferendo il proprio nome, aprendo ogni stanza esistente, creando confusione, interrompendo il corretto svolgimento delle mansioni e ponendo in agitazione i degenti. Tutto questo non si ritrova neppure in uno stato di polizia. Dunque l’istante nella qualità denunciando alle autorità in indirizzo tali condotte poste in essere in violazione della normativa che contempla il rapporto sinallagmatico di lavoro tra lavoratore e datore che deve esprimersi all’insegna della trasparenza e conoscibilità di ogni attività ispettiva e/o controllo posta in essere, garantendo le modalità, la trasparenza delle eventuali motivazioni ed il contradditorio tra le parti. Per contro, le attività poste in essere dal datore, a mezzo di tali soggetti sconosciuti e conosciuto (sopra indicato) si rinvengono arbitrarie ed illegali, ponendosi in contrasto con i principi di una società civile, espressi in ogni ambito anche lavoristico e sanitario. Ancor di più tali fatti, nell’ottica così riferita ed accaduta, potrebbe appalesare verosimilmente una condotta illecita del datore, P.A. nell’ordine dell’abuso d’atti d’ufficio ai danni di lavoratori pienamente e correttamente inseriti nella compagine organica, incostanza di espletamento delle mansioni, nelle corsie, a contatto con l’utente/degente. All’uopo vogliano le autorità investite ciascuna per la propria competenza, porre in essere le opportune indagini e procedere al ripristino dello stato di legalità, anche sanzionando le condotte illegali ed arbitrarie poste in essere dal datore di lavoro, ponendo in essere ogni atto idoneo a punire le condotte riferite e perseguire altresì per gli eventuali reati ascrivibili alle condotte riferite”.