OFFICINA TEATRO: LE LINEE DEL CUORE

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PRESENTATA LA NUOVA STAGIONE DELLO SPAZIO OFF DI SAN LEUCIO

di Francesco Capo

CASERTA – Officinamacri e pagano 300x200 OFFICINA TEATRO: LE LINEE DEL CUORE teatro, lo spazio teatrale di San Leucio diretto da Michele Pagano e Maria Macri, arriva sempre dritta al tuo cuore, come il filo teso di un gomitolo nell’istallazione allestita sul palco per la presentazione della stagione 2017/2018.

“Linee” è il titolo, scelto perché, come scritto nella brochure di presentazione dei diciassette spettacoli in cartellone, la linea è simbolo di un percorso, di un cammino, del pensiero, di una storia da raccontare, di un obiettivo da perseguire, di un bisogno da soddisfare, di un confine da definire, della serie infinita di collegamenti presenti nel nostro corpo. DSCF0390 300x225 OFFICINA TEATRO: LE LINEE DEL CUORE

Quando incontri una persona e riesci ad instaurare una comunicazione sincera, gli occhi non possono fare a meno di guardarsi e una linea, nello spazio che ti separa da lei, sembra unire le sue pupille alle tue.

Comunemente si dice che il teatro è vita, perché il suo obiettivo è proprio questo: comunicare. “Quando tra gli attori avviene uno scambio, quando c’è interazione, il pubblico lo avverte e il teatro riesce ad emozionare”, dice Michele. Accade il raro incanto per cui ti dimentichi di essere a teatro. “Se lo spettatore, mentre è seduto, pensa continuamente di trovarsi a teatro, allora l’obiettivo è fallito. L’attore deve comunicare agli altri e per riuscirci deve mettere in gioco le sue emozioni, i suoi sentimenti. Ovviamente per arrivare a realizzare questo scopo occorre la tecnica, rivela Michele, ma questa deve essere invisibile per lo spettatore. Quando si dice a chi recita di essere un bravo attore, non gli si fa affatto un complimento, perché a teatro lo spettatore non deve vedere l’attore, ma vivere emozioni. É quello che cerco di fare nelle opere che scrivo e di trasmettere ai miei allievi”.

Fuori da questo teatro, tutt’intorno, non c’è nulla, siamo soli, ma la presenza e le emozioni del pubblico colmano questo nostro senso di solitudine”. Come linee invisibili, sono i sentimenti ad unirci, colmando le distanze.