VICENDA DAVIDDE, LE PRECISAZIONI DELLA PRESIDENTE ASI CASERTA

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Raffaela Pignetti

CASERTA – In relazione al contenzioso amministrativo collegato alla revoca del sig. Salvatore Davidde dal Comitato Direttivo del Consorzio Asi, la Presidente Raffaela Pignetti ha ritenuto, a salvaguardia dell’immagine  dell’Ente, di formulare alcune precisazioni.

 “La decisione di opporre reclamo alla Ordinanza del Tribunale di S.Maria C.V. di reintegro del sig. Davidde – ha dichiarato la Presidente Pignetti –  è un atto dovuto, a tutela dell’organo che ha emesso il  provvedimento di decadenza,  ritenendolo pienamente legittimo, rispettoso delle norme statutarie e in linea con l’atteggiamento tenuto in altra analoga circostanza.

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Salvatore Davidde

Per quanto concerne una supposta paralisi dell’Ente, come conseguenza di questo atto, la stessa è del tutto infondata.  Infatti, dalla data di decadenza del componente Davidde, dal 26 giugno ad oggi, si sono tenute n.  4 riunioni di Comitato Direttivo che hanno prodotto n. 124 atti deliberativi e sono state sottoscritti n. 25 atti di convenzione con le ditte assegnatarie, in ciò tenendo conto della chiusura dell’Ente per la pausa estiva. Evidente, quindi, che di tutto si possa parlare tranne che di paralisi. D’altra parte, una semplice occhiata all’albo pretorio dell’Ente sarebbe bastata a  smentire  simili supposizioni.

 Lasciano francamente interdetti anche le affermazioni di quanti ritengono che  opporsi ad una   pronuncia di primo grado  sarebbe un atto di ostinazione e una perdita di tempo. Se così fosse, tutto l’impianto del nostro sistema giudiziario andrebbe completamente rivisto alla luce di queste ispirate dichiarazioni che lascio al giudizio di chi ci legge.

Quello che meriterebbe di essere segnalato all’opinione pubblica in questa vicenda,  oltre agli aspetti puramente amministrativi, – ha proseguito Raffaela Pignetti – è invece la singolarità, questa sì, della scelta con cui  il Sindaco di un importante Comune della provincia decide di affidare una prestigiosa delega istituzionale a un soggetto che con quella Comunità non ha alcun  legame,  privando la classe dirigente locale di un giusto diritto di rappresentanza. Ed è su questo versante che andrebbero ricercate le motivazioni politiche e non di certo sugli atti posti in essere dagli organismi amministrativi dell’Ente a propria tutela.”