ABUSIVISMO, LANGELLA (ALA): “SUL DDL FALANGA SQUALLIDO TRAVISAMENTO REALTÀ, SANATI ABUSI PIÙ GRAVI DI QUELLI CAMPANI”

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senatore Pietro Langella 300x183 ABUSIVISMO, LANGELLA (ALA): SUL DDL FALANGA SQUALLIDO TRAVISAMENTO REALTÀ, SANATI ABUSI PIÙ GRAVI DI QUELLI CAMPANI
      Il senatore Pietro Langella

ROMA – Non si placano le polemiche e i botta e risposta sul decreto legge proposto da Ciro Falanga (FI prima e attualmente collocato in ALA ) che regola le demolizioni degli edifici abusivi. Il punto su cui maggiormente si discute è quello che prevede un ordine di priorità degli abbattimenti in cui le case abusive abitate sono messe all’ultimo posto, dando precedenza a quelle in corso di costruzione e non abitate. Un modo, dicono quelli contrari al ddl, per lasciare in piedi, con la scusante dell’abusivismo di necessità, edifici spesso pericolosi.

Sulla questione oggi è intervenuto il senatore Pietro Langella (ALA-SC): “Contro il ddl Falanga è in corso una squallida operazione di travisamento della realtà. Per un mero pregiudizio ideologico, si vuole far passare il concetto che il provvedimento nasconda una sorta di ‘condono mascherato’ quando questo non è vero”. Ha dichiarato il senatore facendo suo “l’appello che ci è stato rivolto dal Coordinamento regionale dei Comitati e delle Associazioni campane in difesa del Diritto alla Casa”.

“Lo faccio mio – spiega il parlamentare originario di Boscoreale (Napoli) – e lo giro ai miei colleghi di Montecitorio: la norma che ci si appresta a votare, rappresenta infatti un atto di civiltà giuridica che tra l’altro riprende una sentenza della Corte europea di Strasburgo (caso Ivanova e Cherkezov), che tutela il diritto all’abitazione”. “E’ forse giusto – si chiede Langella – che le ruspe lascino in piedi le grosse proprietà della camorra e magari radano al suolo l’abuso di necessità? Perché insistere con la storia della ‘sanatoria’? Eppure, come rimarcato più volte, qui si vuole solo andare incontro alle esigenze della povera gente! Non a caso la novità introdotta con il ddl Falanga prevede che sia stilata una graduatoria delle priorità per gli abbattimenti. E in fondo a questa graduatoria figura l’abuso per necessità. Che c’entra, dunque, il condono?”.

“E’ assurdo finire nel tritacarne – rilancia il senatore vesuviano – solo perché ci si fa portatori delle richieste di migliaia di nostri concittadini che, in caso di demolizione, non avrebbero più un tetto sopra la testa. In Italia, nel silenzio compiacente dei cosiddetti ‘difensori dell’ambiente’, sono stati sanati abusi ben più gravi e clamorosi (in Toscana, a Roma e in Emilia solo per fare qualche esempio) di quelli realizzati in Campania”. Ora, aggiunge ancora Langella: “dove sta scritto che stilare un elenco, dire: demoliamo prima la villa del boss o il grosso albergo fuorilegge, significhi legalizzare l’abusivismo?”.