CASERTA – Presso la Direzione Dipartimento Distabif del Polo Scientifico in Via Vivaldi 43, si è tenuto l’incontro per il futuro dell’Archivio di Stato di Caserta. L’iniziativa è servita a verificare lo stato dell’arte e di sollecitare presso gli organi competenti il processo di delocalizzazione e trasferimento degli uffici e del ricco materiale documentario, già avviato nei prestigiosi locali della Reggia Vanvitelliana. Nella sua comunicazione la direttrice Luigia Grillo ha ringraziato l’Università di essersi anche essa affiancata all’Archivio, confermando un convergente impegno culturale sul territorio; ha confermato che, suo malgrado, non è nelle condizioni di eliminare il disagio dato agli utenti, dal momento del trasferimento dell’Archivio nella Reggia, di impossibilità di accesso alla maggior parte dei fondi archivistici rimasti in deposito presso la precedente sede; ha riferito di essere fortemente impegnata nel recupero di quei fondi archivistici che sono presso la Reggia e che da anni sono in attesa di identificazione ed inventariazione. Che si aspetta di essere appoggiata e di non trovare più ostacoli in questa operazione che, oltre a sanare una mancanza che si trascina da anni, potrebbe contribuire alla realizzazione di quel “Piano Soragni” voluto dal ministro Franceschini che ha restituito la Reggia di Caserta alla sua destinazione culturale ed, inoltre, farebbe in modo anche che non sarebbe trascorso invano il tempo in attesa che tutto l’Archivio venga definitivamente e al più presto conservato nelle prestigiose e demaniali sedi cui è da anni destinato. Su questo concorda anche il Soprintendente Paolo Franzese.
Diversi interventi hanno evidenziato che ci troviamo di fronte ad una situazione a dir poco sconcertante di ritardi ed omissioni che di fatto oggi paralizzano l’attività dell’Archio (come è stato denunciato da più parti, a partire dal documento CGIL Beni culturali). Dopo oltre 25 anni non vi sono ancora certezze sulla definizione del progetto di ricollocazione negli spazi della Reggia, così come prevedeva il progetto Soragni del Mibact. Allo stato ci troviamo di fronte ad una struttura che vede la testa in una sede senza collegamenti telefonici e di Internet; mentre il corpo di documenti storici rimane nei vecchi locali, del tutto inadeguati, per i quali si continuano a pagare fitti cospicui. Ci troviamo a fare i conti con una vicenda di cattiva gestione burocratica ed amministrativa, che si protrae da olttre 25 anni, come hanno ricordato la deputata Camilla Sgambato e la senatrice Vilma Moronese, presentatrici di interrogazioni e ricorsi verso il Ministro Franceschini ed il suo sottosegretario delegato in materia, ai quali si chiede una celere e piena attuazione del Piano Soragni.
Nella discussione sono intervenuti anche il responsabile settori archivi della Sovrintendeza Regionale Paolo Francese, che ha sottolineato le difficoltà per poter usufruire di servizi archivistici in Terra di Lavoro. Il nuovo vicesindaco di Caserta Franco De Michele ha ribadito la volontà del comune per promuovere un progetto di governance e di sviluppo del territorio, a partire dai beni comuni e culturali (spesso frammentati e disarticolati) tra le varie competenze a livello locale, campano e nazionale. Altri contributi li hanno offerti Paola Broccoli (Movimento Pro Archivio), l’ing. Elia Calabrò, Felicio Corvese (Centro Studi Daniele) e Pasquale Iorio, Coordinatore Le Piazze del Sapere/Aislo Campania.
Hanno partecipato e seguito con attenzione una delegazione di lavoratori dell’Archivio, insieme con altre associazioni come Italia Nostra, Gruppo Scienze Politiche J. Monnet, Centro di formazione ASCCO, ANAVO, AMI. Nel sottolineare il ruolo delle associazioni e dei cittadini attivi, nel suo intervento conclusivo la ProRettrice Rosanna Cioffi ha ribadito che occorre rafforzare la capacità di fare rete e cooperazione tra movimento ed istituzioni. A tal fine l’Università può dare un ruolo di competenze e di saperi: anche con la organizzazione di incontri tematici sulla storia, memoria ed identità del , sotto forma di “carte parlanti” per promuovere la partecipazione consapevole e la cultura della cittadinanza democratica. Così come avviene oggi con alcune buone pratiche, come quelle del Real Sito di Carditello e del Museo Campano.
Tutti/e hanno ribadito che l’Archivio di Stato assume un ruolo centrale per far conoscere la nostra storia e far crescere la partecipazione consapevole della comunità di Terra di Lavoro. A tal fine si richiede al Direttore della Reggia di collaborare per consentire la costituzione di un unico Archivio Storico all’interno del Polo museale della Reggia.
A conclusione dei lavori è stato costituito un coordinamento del Comitato pro Archivio composto dalla Direzione dell’Archivio, dal Rettorato della Università L. vanvitelli, dal Comune di Caserta e dalla rete delle associazioni. Il prossimo incontro si terrà dopo la verifica che faranno le due parlamentari in sede di MIBACT, a partire dalla Direzione Generale per verificare il cronopramma degli interventi urgenti da realizzare, a partire da quelli nei locali della Reggia – in primo luogo di quelli del’ex rettorato e dell’ex aeronautica; ma anche degli spazi dell’Emiciclo, come prevede il piano Soragni “DI RIASSEGNAZIONE E DI RESTITUZIONE DEGLI SPAZI DEL COMPLESSO DELLA REGGIA ALLA LORO ESCLUSIVA DESTINAZIONE CULTURALE, EDUCATIVA E MUSEALE”.